A Cagliari niente circhi con animali, coccodrilli e bisonti americani sbarcano a Sestu

Il capoluogo sardo “orfano” di un circo con animali mentre, a pochi chilometri di distanza, arrivano i tendoni degli Orfei: “Avremo anche una tigre bianca e 8 cavalli. Saremo sulla 131 perchè, purtroppo, a Cagliari non c’erano aree disponibili. Animalisti, rispettate il nostro lavoro”


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Il circo per le feste di Natale a Cagliari? L’unico che c’è si trova a Molentargius, e non ha animali. Il capoluogo sardo non ospiterà nessun tendone con, all’interno, tigri ed elefanti. A pochi chilometri di distanza, però, il circo Martinorfei sta per allestire due tendoni (uno maxi e uno normale) per dare vita a circa due mesi di spettacoli: dal ventuno dicembre sino al dieci febbraio, infatti, sono previsti quarantadue giorni di spettacoli. Chi arriverà sino alla strada statale 131, a Sestu, vicino a una pista di go-kart, potrà assistere alle esibizioni dei bisonti americani, delle anaconde, di una tigre bianca “e anche di otto cavalli e coccodrilli”. La società con base a Roma ha già ottenuto tutte le autorizzazioni: “Abbiamo anche pagato la tassa per il suolo pubblico al Comune di Sestu”, spiega Christopher Altari, direttore artistico del circo. “Avremmo voluto portare il nostro circo a Cagliari, ma a giugno ci è stato comunicato dal Comune che non c’erano aree disponibili, nemmeno quella di via San Paolo dove è stato realizzato un deposito di cassonetti. È chiaro”, confida Altari, “che, se avessimo potuto, avremmo preferito fare tutto in città e non lontano, sulla statale”.

“Abbiamo anche portato il ‘circo degli orrori’, molto apprezzato. Speriamo che, dall’anno prossimo, ci sia uno spazio anche per noi a Cagliari”. E, sulle tante polemiche legate all’utilizzo degli animali per far divertire grandi e piccini, Altari è netto: “Il circo nasce con gli animali, il nostro è un mestiere che va rispettato da tutti, anche da quegli animalisti che non ci adorano”. E, scontato dirlo, tigre, bisonti, cavalli, anaconde e coccodrilli “non sono mai stati maltrattati”.


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