Un percorso fatto di presentazioni editoriali, di confronti e dibattiti incentrati sulla valorizzazione e la divulgazione della cultura e dell’identità sarda.
Per riaprire una stagione di consapevolezza e per risvegliare un sentimento di appartenenza.
Si parte il 9 giugno alle 16 30, negli spazi del Lazzaretto di Sant’Elia, con il primo evento dedicato al libro “Su Sardu Lingua de Europa”. Una riflessione polifonica, “la lingua sarda può e deve diventare un elemento centrale di caratterizzazione e di riconoscimento della Sardegna. La cultura linguistica come identità, non come semplice manifestazione nostalgica del passato, ma elemento vivo relazionato con il tempo del giorno d’oggi”. Queste le parole del Presidente di Acadèmia de su Sardu, Massimo Madrigale, nell’introduzione del libro “Su Sardu Lingua de Europa”. Il primo titolo del viaggio editoriale “POITA IN SARDU?”. Perché tutti coloro che parlano di lingua sarda, della sua storia, della sua struttura sintattica lo fanno in italiano e non in sardo?
Quali sono le ragioni di questa diffidenza? E soprattutto: perché, nonostante il sardo sia una lingua minoritaria ufficialmente riconosciuta dalla Comunità Europea e tutelata dallo Stato italiano ancora stenta ad entrare nel parlato comune del suo popolo? “A queste, e ad altre domande, proveremo a dare una risposta”.












