A Buoncammino case per studenti. Città della solidarietà al S.Giovanni

Con un ordine del giorno la maggioranza chiede alla di aprire un tavolo di confronto con Stato, la Regione e l’Università per definire il futuro degli immobili dismessi o in via dismissione più importanti in città come ex Manifattura Tabacchi, ospedale Marino e servitù militari. Ecco tutte le proposte


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Nell’ex carcere di Buoncammino residenze per studenti universitari. Mentre al San Giovanni di Dio la cittadella della Solidarietà. Per tanti immobili dismessi in città è tempo di scelte. Lo chiede la maggioranza in aula al primo cittadino Zedda e alla giunta.

È tutto nell’ordine del giorno scritto da Davide Carta, Pd, presidente della commissione Bilancio e firmato, simbolicamente dai quattro capigruppo della maggioranza di centrosinistra (Fabrizio Rodin, Pd, Matteo Massa, Progressisti sardi, Monia Matta, Psd’Az e Filippo Petrucci, Rossomori) che sostiene in aula l’esecutivo.

Si tratta di un documento (che verrà messo al voto dell’aula martedì prossimo) collegato all’approvazione del bilancio (momento politicamente più significativo di ogni anno della consiliatura) che chiede lo “sviluppo di politiche e azioni per animare la città.

L’invito è quello di aprire un tavolo di confronto con lo Stato, la Regione e l’Università e le altre istituzioni sul territorio, per definire entro il 2017 le funzioni e le modalità di gestione di importanti strutture nella città. Anche col coinvolgimento dei privati. Nel documento sono contenute le proposte di trasformazione di tutti questi immobili.

Si parte dall’ex carcere di Buoncammino, per il quale si parla di funzioni collegate alla presenza Universitaria. Ma non solo. Sì anche alla possibilità di realizzare nuove attività economiche turistico-ricreative e di istituire “nuove modalità dell’abitare”.

E c’è l’idea di trasformare l’Ospedale San Giovanni di Dio in presidio socio-sanitario e città della solidarietà. Oltre a quella di realizzare, poca distanza, il museo della Scienza e della tecnica al Palazzo delle Scienze. Mentre le cliniche universitarie di via Porcell potranno ospitare nuove strutture per la didattica e per la vita di studio degli studenti universitari. Resta da trovare la soluzione per l’ex ospedale militare di via Azuni e il ruolo che dovrà poi giocare il Comune nell’ex Manifattura Tabacchi.

Per quanto riguarda l’ospedale Marino, sia il vecchio che il nuovo, l’idea è quella della destinazione turistica (albergo). Inoltre, secondo i capigruppo di maggioranza la chiusura dell’ospedale marino nuovo potrà essere gestita al meglio con la realizzazione di un nuovo ospedale cittadino (peraltro già annunciata dall’assessore regionale alla sanità Arru). Ospedale che magari potrà sorgere nel patrimonio militare dismesso cittadino, per il quale la maggioranza chiede il recupero e la valorizzazione anche con funzioni orientate al social housing, all’edilizia popolare e al turismo (Calamosca).

Infine nero su bianco anche la richiesta della costituzione del parco unico Molentargius-Santa Gilla per la valorizzazione delle attività produttive nelle lagune.


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