Emergenza vaccini, proteste a Dolianova: disservizi da incubo

In tutta la Città Metropolitana file da record per le vaccinazioni dei bambini. Il sindaco di Dolianova: superata la soglia della decenza


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di Ivan Piras, sindaco di Dolianova

Con l’invio di una nota ufficiale alla “ cortese attenzione” dei vertici Ats , si certifica la prima azione di un programma strutturato in maniera dettagliata e aperto dal gruppo politico Dolianoa in questa fase concitata , con il fine di stimolare l’ ente gestore della sanità pubblica e tutta la politica Sarda su un orientamento di potenziamento e sviluppo dei servizi del poliambulatorio di Dolianova.

La lettera richiama una nota già invita, circa un anno fa dove con preoccupazione palesavamo lo stato di insufficienza relativo all’ erogazione del servizio di vaccinazione.
Ora come allora, la situazione non è migliorata, anzi con l’ entrata in vigore della legge sui vaccini “31 luglio 2017 n. 119” l’ utenza è incrementata in maniera esponenziale.

Il disservizio è ormai giunto al massimo del suo apice, superando la soglia della decenza e sprofondando nell’ oblio dell’ indecenza.

8.30-12.30 di ogni lunedì è l’orario previsto per le vaccinazioni. In un poliambulatorio che deve servire circa 17 mila utenti ( Dolianova, Serdiana , Soleminis ,Donori etc)

25/30 è il numero degli utenti mediamente da ricevere nelle 4 ore di servizio, che si protraggono oltre il tempo previsto, in quanto, stando a questi numeri , i medici dovrebbero eseguire un vaccino ogni 10 minuti circa.

Impossibile. Neppure se il lavoro fosse strutturato come in in una catena di montaggio.

La sala d’ aspetto di pochi metri quadrati non è in grado di ospitare i bambini con i propri genitori, quindi in tanti sono obbligati ad arrangiarsi con postazioni di fortuna tra la piazza è altri spazi attigui all’ ambulatorio.

Nella nostra lettera chiedo che in maniera tempestiva si prenda atto del disagio e della concreta esigenza di un sevizio efficiente per le nostre comunità, così come ampiamente dimostrato dai numeri sopra citati.

Non indossiamo l’armatura per lottare e sbraitare. 
Forniamo proposte e analisi, parliamo dei numeri reali del problema, sui quali far crescere un ragionamento.

Chiediamo un servizio indispensabile, sul quale da troppo tempo si sta tergiversando in maniera subdola, approfittando della poca attenzione dei cittadini e dei politici locali che si sono alternati.
Il territorio è nostro e a noi spetta il compito di difenderlo e tutelarlo. Con in numeri e con le idee.
La classe dirigente dei preparati professori ( propensa all’ analisi e alla gestione del dato) dovrà fornirci delle risposte coerenti con i nostri fabbisogni.

In caso contrario, ci sarà bisogno di un apporto consistente da parte di tutti i cittadini affinché il diritto alla salute non venga soppresso a vantaggio di una politica di riorganizzazione dei servizi che mira alla centralizzazione della sanità sulla pelle dei centri periferici.

Ovviamente, noi con voi saremo in prima linea.


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