Il DNA dei centenari sardi venduto a Londra per 258mila euro

All’attacco il deputato di UNidos Mauro Pili “Svenduti a Londra i geni dei sardi, uno scandalo scippato alla Sardegna, la banca dati SharDna valeva 4 milioni di euro”.


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di Federica Melis

 

Il dna dei sardi venduto a Londra per 258mila euro. La banca dati SharDna, nata negli anni 2000 per volere dell’ex Presidente della Regione Renato Soru, è stata venduta oggi con i campioni biologici ricavati da oltre 13 mila residenti in Ogliastra (la provincia con la maggior prevalenza di centenari), alla società londinese “Tiziana Life Science”.

Si tratta di una società di biotecnologia impegnata nello sviluppo clinico di farmaci mirati al trattamento di malattie in oncologia ed immunologia. Tiziana ha anche specificatamente costituito una filiale italiana in Sardegna, LonGevia Genomics Srl, per sviluppare attività con l’obiettivo di  identificare nuovi target farmacologici e applicazioni diagnostiche, attraverso l’integrazione con la sua rete globale di ricerca. Il Prof. Napoleone Ferrara , membro del Scientific Advisory Board di Tiziana , afferma che ” l’acquisizione di Shardna rappresenta l’opportunità di studiare una banca dati unica di campioni di DNA da una popolazione omogenea e ben caratterizzata. Questo potrebbe migliorare la nostra comprensione dei fattori di invecchiamento e dei processi fisiopatologici, e potenzialmente portare a miglioramenti  in aree diagnostiche e terapeutiche ” .

 “La Sardegna è nota come una delle prime tre regioni del mondo con una percentuale eccezionalmente alta di centenari”, ha commentato il presidente e fondatore di Tiziana, Gabriele Cerrone. “Questa operazione ci consente l’accesso a una biobanca “unique”, fondata su questa popolazione genetica altamente omogenea. Possiamo ora sviluppare su queste basi, insieme agli attuali costi minori di sequenziamento genico, una nuova generazione di tecnologie a declinazione “- omics”.

 La biobanca Shardna, una delle più grandi e più antiche del mondo, comprende 230.000 campioni biologici prelevati da circa 13.000 abitanti genealogicamente radicati nella regione sarda dell’Ogliastra. Questa comunità geneticamente omogenea è caratterizzata da documenti e dati genealogici certificati che risalgono a più di quattrocento anni fa, integrati con i dati di genotipizzazione e cartelle cliniche. Questo elevato livello di caratterizzazione unitamente alla ottima conservazione dei dati, viene a costituire una biobanca estremamente ricca di informazioni e di un rilevante potenziale valore scientifico.

 L’area dell’ Ogliastra ha una prevalenza di centenari quasi cinquanta volte quello degli Stati Uniti o nel Regno Unito. Infatti gli abitanti hanno la seconda più alta longevità dopo Okinawa, in Giappone. La longeva “zona blu” che si trova nelle province di Ogliastra e Nuoro nella regione montuosa della Sardegna, dove i villaggi sono stati isolati per secoli, mostra un valore dell’indice di longevità calcolato per i nati tra il 1880 e il 1900, pari al doppio di quello di tutta la Sardegna. Sorprendentemente il rapporto femmine / maschi tra i centenari in questa popolazione è vicino ad uno, in quanto sono stati trovati 47 centenari maschi e 44 femmine centenari.

La notizia è comparsa oggi sul Financial Times. Da qui la reazione del senatore e deputato di Unidos Mauro Pili che parte all’attacco:” Svenduti a londra i geni dei sardi centenari. Uno scandalo strappato alla Sardegna, la banca dati valeva oltre 4 milioni. “

“Un’operazione tutta finanziaria ha portato alla svendita del più grande patrimonio genetico della Sardegna. 13.000 referti genetici ogliastrini venduti a Londra come se niente fosse. Nel silenzio di istituzioni e politica un gruppo biotech britannico, alla ricerca del segreto della lunga vita ha acquistato i dati genetici di quasi 13.000 residenti ogliatrini, dove un numero insolitamente elevato di persone vivono oltre i 100 anni. Un colpo letale alla speranza di mettere a frutto in Sardegna quel gran patrimonio di ricerca genetica. Un’operazione di lunga gittata, un investimento per poche centinaia di migliaia di euro, € 258.000, mentre il valore sarebbe superiore ai 4 milioni di euro. Una vera e propria svendita che potrebbe riservare sorprese e prospettive straordinarie. Tutto questo con il silenzio del mondo delle istituzioni che nonostante i reiterati allarmi si è totalmente disinteressato della vicenda”.

 

 

 

 

 


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