Sos borse di studio a Cagliari: vietate per 7 nuovi studenti su 10

L’allarme lanciato da Unica 2.0: aumenta il numero degli studenti idonei ma non beneficiari delle borse di studio


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Aumenta l’allarme degli idonei non beneficiari delle borse di studio erogate dall’Ersu, nell’Ateneo di Cagliari. La denuncia viene fatta dall’associazione studentesca Unica 2.0, che annuncia un autunno di battaglie contro il taglio ai finanziamenti delle borse di studio, passati da 8 milioni e 400 mila euro a 7 milioni 200 mila euro. Gli studenti idonei non beneficiari risultano il 44 per cento, 2 per cento in più rispetto all’anno scorso. La situazione peggiora per quanto riguarda le matricole: il 66 per cento risultano idonei ma non beneficiari.

“Anche quest’anno  – scrive in una nota l’associazione studentesca Unica 2.0 – assistiamo purtroppo a un massacro compiuto ai danni del diritto allo studio in Sardegna.

I fondi stanziati per le borse di studio sono ulteriormente diminuiti, passando dai circa 8.400.000€ dello scorso anno accademico ai 7.200.000€ di quest’anno.  Ciò non può che avere delle devastanti conseguenze per gli studenti dell’Ateneo cagliaritano, quest’anno caratterizzato da un crescente aumento degli IDONEI NON BENEFICIARI. Infatti, sulla base dei dati estrapolati dalla graduatoria definitiva delle borse di studio ERSU, uscita qualche giorno fa, abbiamo calcolato che la percentuale di idonei non beneficiari ammonta al 44%, rispetto al 42% dello scorso anno accademico.

Ma ciò che risulta essere particolarmente preoccupante è la percentuale di studenti matricoleidonei non beneficiari, che ha raggiunto il 66%. Questo significa quindi che quasi 7 matricole su 10, non potendo usufruire della borsa di studio che dovrebbero avere di diritto, si troveranno a non poter intraprendere un percorso formativo universitario.

 

Riteniamo sia gravissimo che la Regione Sardegna stanzi sempre meno fondi per il diritto allo studio, ma ancor più allarmante è il fatto che la Regione porti avanti politiche finalizzate a impedire l’accesso all’università agli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi, anzichè garantire e incentivare il Diritto allo Studio così come sancito dalla nostra Costituzione. In Sardegna come in Italia, la percentuale di laureati è bassissima ma le iscrizioni nel nostro Ateneo calano di anno in anno. Una Regione come la nostra non può permettersi di impedire a giovani ventenni di andare all’università, non può precludere una formazione accademica e un innalzamento del livello culturale che da sempre rappresenta una possibilità di riscatto sociale. L’istruzione è ciò che fa crescere un Paese, che stimola l’innovazione e permette di uscire dalla crisi, è ciò che permette a ogni cittadino di essere consapevole del proprio ruolo nella società e dei propri diritti, ciò che gli permette di non essere ricattabile o sottomesso dal potente di turno. E tutto questo deve essere garantito dallo Stato e dalla Regione, da chi non deve imporre ulteriori vincoli ma anzi deve fare in modo di abbatterli. 

Tutti devono avere il diritto di studiare e di essere nelle condizioni migliori per affrontare serenamente il proprio percorso formativo, quindi avere anche un importo della borsa di studio consono alla vita di uno studente e soprattutto non discriminato rispetto ai colleghi del resto d’Italia. Per tutti questi motivi UniCa 2.0 annuncia un autunno di battaglie e rivendicazioni per far valere il diritto allo studio dei giovani sardi, sempre più messi in ginocchio da una Regione e da scellerate politiche insensibili e sorde ai problemi e alle rivendicazioni degli studenti”.