A Selargius il capanno degli orrori della mafia nigeriana: “Frustate per chi non rispetta le regole”

Riti di affiliazione, aiuti reciproci e, in caso di problemi, le botte. Ecco come agivano i 20 arrestati della cellula mafiosa “Calypso Nest”, tra ragazze obbligate ad essere “schiave del sesso” e un giro di droga internazionale


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Fiumi di droga, prostituzione e riti quasi “magici”. Ecco come agiva la cellula mafiosa “Calypso Nest”, composta prevalentemente da nigeriani. Il luogo di ritrovo era un capannone a Selargius: lì avveniva quasi tutto. Ai vertici del gruppo Ahmed Driss, 41enne della Cota d’Avorio. Tutti gli affiliati indossavano baschi o berretti azzurri e sciarpe gialle e rosse, a seconda degli incarichi rivestiti. In un’intercettazione della squadra mobile, con tanto di video, si vede un momento di una “punizione”, con tanto di colpi di frusta nei confronti di un membro che aveva sgarrato. Tutti gli adepti dovevano poi versare delle somme destinate ad aiutare i membri arrestati dalle Forze dell’ordine.

7,5 i chili di droga sequestrati, arrivati dal Sudafrica, Mozambico e Olanda. Due donne, Loveth Enogieru ed Edith Ehimwenma, sono finite in manette per aver svolto il ruolo di “maman”, cioè avevano avviato alla prostituzione due giovani connazionali, fatte arrivare in Italia con la promessa, mai mantenuta, di un lavoro. “Si tratta di una struttura mafiosa internazionale, la prima certificata in Sardegna ad opera di nigeriani”, spiega il questore Pierluigi D’Angelo, “con la nostra operazione abbiamo scompaginato i piani dell’organizzazione criminale, la cui base nascosta era in un capannone di Selargius”. Per leggere tutti i nomi degli arrestati e altri dettagli dell’operazione basta cliccare qui .

Ecco il video choc .