di Gianfranco Carboni
Suoni la rantantira, bruci Canciofalli e l’orco. Quando ti capita di trovarti casualmente in un set cinematografico come quello delle riprese di “Zio Lupo” cortometraggio di Enrico Pau, scenografia di Pietro Rais e Francesca Melis, costumi Stefania Grilli e Franco Pintus, ti sembra d’esser responsabile delle riprese tratte, dal regista dell’Accabadora, da alcune fiabe. Forse per aver scritto un libro sulle tradizioni carnevalesche: …E’ morto Canciofalli.
Carnevali e maschere fra riti e tradizioni, partecipare ad un set visionario come quello di Zio Lupo, in cui risuona la Rantantira casteddaia e brucia Cancioffali fra zippulasa e voli onirici, ti stupisce immensamente per la contestualità. Enrico Pau strappa un applauso e noi speriamo che dalla visionarietà, dalla bella idea ci sia trovi di fronte ad un augurio, ad un’ispirazione per il prossimo febbraio 2017: un carnevale semplice, autogestito, autorganizzato, libero, come deve esserlo una tradizione ancestrale ben augurante o anti potere, a fogu Cancioffali.











