Sono stati ritrovati in due punti molto vicini, sepolti dalle macerie, i corpi senza vita di Marilena Ibba, 55 anni, e del marito Guglielmo Zedda, per tutti Memo, di due anni più grande. La coppia, moglie e marito, stava dormendo al primo piano della villetta di via Nazionale a Tiana quando l’edificio è letteralmente crollato dopo una tremenda esplosione causata da una fuga di gas. Le speranze di ritrovarli in vita erano poche, i vigili del fuoco hanno scavato per più di sei ore senza mai perdere il ritmo. Ma purtroppo, alla fine, la task force dei soccorsi si è rivelata inutile. Marilena e Guglielmo lasciano un figlio di 21 anni che, da tempo, abita e studia a Cagliari. Vivi ma in gravissime condizioni di Marilena: Eugenia Madeddu, 83 anni, e il marito Edoardo Ibba, novantenne: i due erano rientrati, ieri pomeriggio, da una crociera. Stanno entrambi lottando per la vita, lei all’ospedale San Francesco di Nuoro e lui all’ospedale di Sassari.
Un’esplosione causata da una fuga di gas tutta da chiarire. Sul caso, infatti, la procura ha deciso di aprire un’inchiesta. Sullo sfondo delle indagini resta il dolore per una coppia giovane spazzata via in una notte di inizio novembre nelle campagne sarde di Tiana. Sotto choc tutto il paese: la Ibba era la direttrice della casa di riposo, responsabile della cooperativa sociale e culturale Janas e, per anni, è stata anche assessora alle Politiche sociali del Comune. Il marito, da decenni, lavorava per conto della Tim. Complessivamente sono intervenuti 75 vigili del fuoco provenienti dalle sedi di Sorgono, Nuoro, Lanusei , Abbasanta e Mandas. A queste squadre sono stati affiancati i reparti Usar ( urban search and rescue), movimento terra, droni, Tas coordinati dai funzionari del comando di Nuoro e dal comandante dei pompieri dei capoluogo barbaricino Antonio Giordano . Sul posto ha seguito tutte le fasi di soccorso, sino ai tragici ritrovamenti, il prefetto di Nuoro Luca Rotondi e il comandante provinciale dei carabinieri.












