A cura di Alessandra Sorcinelli, la mostra non presenta carri allegorici, coriandoli e frittelle, bensì opere e rappresentazioni artistiche di ciò che la terra dei nuraghi conserva, tra origini ancestrali e riti pagani. Miti e rituali di passaggio che perdurano e attirano l’attenzione di tutti, attraverso i tempi, i secoli e le stagioni.
Modificati dall’intervento del sentimento religioso i percorsi arrivano come interi e originali.
La modernità e il progresso non intaccano ma si confermano e si incanalano offrendo nuovi stimoli. Mesi freddi bui che portano il germe della rinascita del fuoco della fecondità. Carnevale quindi come Carrasecare ma anche Carnen levare. Mutamento, evoluzione trasformazione.
Maschere di volti che celano l’anima sarda nella sua essenza. Tanti gli artisti che hanno messo in mostra le loro opere, visitabili sino al 1° marzo.












