Viale Monastir, tra le prostitute di colore ecco la mappa del degrado

Ogni giorno, nella zona periferica della città, decine di prostitute di colore “lavorano” in mezzo al degrado e ai rifiuti nel totale disinteresse delle Istituzioni locali


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Una delle zone periferiche della città che mostra totalmente il degrado imperante, Comune e uffici competenti inadempienti per porre freno a queste difficili e fastidiose vicende quotidiane. Tra viale Monastir, via Renzo Laconi e viale Umberto Ticca, la presenza continua delle prostitute di colore sia di giorno che di notte, ha creato un luogo malsano dove tra i rifiuti ingombranti, c’è un tappeto disseminato tra profilattici usati, escrementi e fazzolettini sporchi. Una vergognosa situazione che si protrae da anni ormai, senza che nessuno in maniera concreta possa intervenire. Difficile talvolta risalire anche a chi deturpa le zone adiacenti l’area commerciale, con spazzatura di ogni genere, spesso cartone, materiale plastico e inquinante, bidoni e residui di carrozzeria e tanto altro. 

LA MAPPA DEL DEGRADO. Ogni notte le lucciole accendono i roghi utilizzando materiale tossico, che rilasciano enormi colonne di fumo nero irrespirabile: l’indomani, i cumuli di cenere sono l’ulteriore testimonianza del danno ambientale perpetrato a discapito di chi è costretto a respirare l’aria malsana. Tutti sanno ma nessuno prende i dovuti e urgenti provvedimenti, come se l’argomento prostituzione sia un problema a sé, di nessuna importanza, proprio perché sono in pochi a far finta che non esista. Almeno una decina “lavorano” in quella fetta di territorio ai margini della città, senza poi dimenticare che sul Viale Elmas ce ne sono almeno il doppio; le ragazze nigeriane accendono i fuochi per scaldarsi, ma spesso causano principi di incendio che si trasformano in roghi anche di vaste proporzioni nelle aree abbandonate adiacenti, dove però ci sono case e depositi, con l’inevitabile intervento dei Vigili del Fuoco per le operazioni di spegnimento.


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