Via Piovella, salvato per miracolo dall’overdose: è allarme eroina

Ancora emergenza eroina nel quartiere di San Michele: anche stasera un tossico è stato salvato grazie al provvidenziale intervento del 118. Nel frattempo, il Colle di San Michele, continua ad essere il ritrovo dei tossicodipendenti, in quello sterrato tra via Serpieri e via Piovella tra migliaia di siringhe usate. Guardate il VIDEO


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Stavolta, per fortuna, nessun lenzuolo bianco per coprire un altro corpo senza vita stroncato dall’ennesima overdose, ma è stato quasi un miracolo. In tarda serata la centrale operativa del 118 viene allertata perché “un uomo è accasciato per terra, sullo sterrato adiacente al muro del seminario”. Tempestivo l’intervento di ben due ambulanze, nello sterrato tra via Serpieri e via Piovella: con i soccorritori arrivano anche due equipaggi della Squadra Volante della Questura, l’uomo (sulla cinquantina d’anni), è steso per terra su un tappeto di siringhe, privo di sensi, con la siringa ancora attaccata al braccio che sanguina. Occorre far presto, i medici del 118 tentano di rianimarlo, dopo diversi minuti l’uomo riapre gli occhi. Si rialza, gli agenti lo identificano e lui stesso nega il ricovero in pronto soccorso e va via, ringraziando chi gli ha salvato la vita pochi attimi fa. Stavolta è andata, ma c’è voluto poco per evitare che quell’ennesimo disperato si aggiungesse alla lista con le altre due vittime di overdose di eroina di una settimana fa, sempre nella stessa zona, tra il colle San Michele e via Cornalias. L’eroina infatti torna ad uccidere, così come avveniva 15 anni fa, ora più che mai. Due tossici la scorsa settimana, morti perché stroncati da una dose fatale, forse per una partita di droga tagliata male, letale, mentre in questi giorni gli investigatori di via Tuveri hanno avviato accurate indagini tra l’ambiente dello spaccio per comprendere se lo stupefacente sia realmente la causa del loro decesso. 

EMERGENZA EROINA. Stasera nuovo incubo, in quella valle di degrado piena zeppa di siringhe, a migliaia, lasciate li per terra tra una recinzione arrugginita che separa lo sterrato di via Serpieri dai fortini militari diventati ormai terra di nessuno, pieni di sporcizia e di “spade insanguinate” (siringhe, n.d.r), lasciate da decine e decine di giovani e meno giovani, uomini e donne che puntualmente ogni giorno si bucano. I cittadini puntano il dito contro le Istituzioni, qui è calato fin troppo il silenzio, dalle finestre delle case si assiste ad un viavai continuo da e per il colle, dirimpetto a via Kock: laggiù lo spettacolo è drammatico, nel frattempo c’è chi sta in allerta per chi rischia la vita quotidianamente, per una dose di poche decine di euro che non da scampo. 

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