Ancora aggressioni nel carcere di Uta, dove un detenuto ha letteralmente distrutto la propria camera e lanciato i pezzi di sanitari e suppellettili contro l’agente della sezione, minacciandolo di morte. L’episodio è stato denunciato dal segretario generale della Sardegna della UIL PA Polizia Penitenziaria, Michele Cireddu. “Raccontiamo l’inesorabile stillicidio di aggressioni , fisiche e verbali a danno dei nostri poliziotti”, dice Cireddu. “Un detenuto allocato in una camera singola a causa del precedente comportamento aggressivo nei confronti degli altri detenuti e del personale, ha improvvisamente dato in escandescenza ed ha completamente distrutto la propria camera. Subito dopo ha lanciato pezzi dei sanitari e di altri suppellettili distrutti all’agente della sezione che per fortuna non hanno raggiunto l’operatore. Ha quindi continuato a colpire il blindato per cercare di uscire e aggredire gli agenti che nel frattempo erano intervenuti per cercare di portarlo alla calma. Nonostante i tentativi di mediazione il detenuto ha continuato sino a tarda sera a colpire le pareti ed il cancello blindato, minacciando di morte gli agenti. Sono stati momenti di tensione e solo grazie alla capacità operativa del personale – aggiunge Cireddu – non si è verificata una tragedia”.
Nel 2020 gli eventi critici sono stati quasi il triplo rispetto al totale degli altri Istituti della Sardegna, denuncia ancora il sindacato, sottolineando che “un’amministrazione presente avrebbe fatto suonare un campanello d’allarme e determinato interventi immediati”.
“Ai nostri poliziotti non servono gli slogan, noi pretendiamo fatti concreti, di parole ne abbiamo sentite ormai troppe”, conclude Cireddu.










