Non si placano le polemiche del “dopo Voragine” sulla nuova SS. 554, il tratto stradale che doveva di fatto collegare il capoluogo sardo con le vicine località turistiche. Come è infatti possibile che dopo soli 10 anni quel manto d’asfalto sia devastato e tra le quattro corsie si sia potuta creare una voragine di oltre un metro. Forse per via di qualche smottamento, delle piogge o ancora dubbi ancor più pesanti, magari si è trattato di “qualche leggerezza nella fase progettuale”. Per ora rimane un’unica certezza: sarà la Procura della Repubblica di Cagliari a fare chiarezza ed accertare le reali responsabilità sull’intera vicenda. Tutto ciò, anche a seguito di un sopralluogo del deputato di Unidos Mauro Pili: secondo il parlamentare “l’Anas ha tentato di nascondere i crolli con scandalosi riempimenti di catrame”. E intanto, recenti anche le dimissioni di Pietro Ciucci (presidente dell’ANAS, la società per azioni di proprietà dello Stato, che ha in carico la gestione di buona parte delle strade e delle autostrade italiane), che di fatto si è tirato indietro dal suo incarico a partire dall’Assemblea di bilancio prevista per maggio.
Nel frattempo, toni infuocati anche da chi, tempo addietro, seguì direttamente alcune fasi logistiche prima, durante e poi nella fase conclusiva dell’inaugurazione di quella strada ridotta attualmente ad un disastro per migliaia di automobilisti: «Due anni fa incominciai a segnalare il cedimento del tratto di strada riprodotto nel filmato – sottolinea l’agente di Polizia Municipale Paolo Falqui e inviai le immagini alla fotografa Elisabetta Messina su Facebook. Ma non solo – prosegue – dieci anni fa ebbi l’onore di inaugurare, con la mia moto di servizio, scortando gli onorevoli presenti, quel tratto di strada. Inoltre seguii i lavori perchè, in quel periodo, svolgevo il mio servizio nella zona di Flumini di Quartu. Lo scorso anno segnalai nuovamente il cedimento e incontrando, dopo una settimana un tecnico dei lavori, gli diedi alcuni suggerimenti per snellire il traffico in previsione del fatto che un continuo sovraccarico (dato da un nuovo strato di Bitume e basta) avrebbe ulteriormente aggravato la situazione. Non fui ascoltato – ribadisce Paolo Falqui – dissi che era assurdo costruire quel tratto di strada con materiale da riporto sopra il letto di un fiume che avrebbe, prima o poi, eroso il sottofondo. Ecco le conseguenze – dice senza mezzi termini l’agente di Polizia Municipale – a che è servito costruire circa 11 Km di strada con una doppia galleria con due corsie ciascuna quando poi NON può essere utilizzata e il Traffico è ancora di più nel caos? Il progettista e Ditta che ha eseguito i Lavori dovrebbero essere chiamati a rispondere di questo disastro NON solo economico ma anche Ambientale. Si Ambientale perchè è stato sconvolto tutto l’Ambiente circostante per quale motivo, poi»? Per ora rimangono molte incertezze sulle quali la Procura dovrà far luce e si allontana l’ipotesi di una riapertura, seppur temporanea, per l’estate. Foto-servizio del giornalista Alessandro Congia per preprod.castedduonline.localmente.it
Video- Reportage del collega giornalista Nicola Pinna: http://pstream.lastampa.it.dl1.ipercast.net/lastampa/2015/04/13/5oLoU6mJ.mp4












