Un centinaio di trattori e camion in marcia nell’Isola contro il caro gasolio

L’allentamento dei blocchi nei porti non significa aver chiuso i conti con la protesta esplosa dopo due mesi ininterrotti di rincari che hanno reso la vita impossibile a tutti. E mentre gli autotrasportatori sono pronti a riprendere a lavorare, secondo i pastori le misure decise dal governo non sono sufficienti per essere soddisfatti


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Un nuovo focolaio di protesta e malumore contro il caro carburante e più in generale contro l’insostenibile pesantezza del carovita che da un paio di mesi non dà tregua agli italiani. Con punte di disperazione particolarmente acute in Sardegna, dove il post-pandemia si sta rivelando particolarmente insidioso. Mentre gli autotrasportatori sono pronti a tornare ai loro camion dopo il taglio di 25 centesimi sul carburante deciso ieri dal governo, una cinquantina di trattori, altrettanti furgoni e camioncini si sono radunati questa sera a Chilivani (Sassari) per protestare contro il caro carburanti e contro l’aumento indiscriminato dei prezzi delle materie prime. La manifestazione, organizzata da allevatori, autotrasportatori e imprenditori agricoli del nord Sardegna, si muove in corteo per raggiungere la strada statale 597 verso Olbia.

 

Il corteo di fermerà simbolicamente nella zona dove ogni anno si svolge la fiera agricola e lì saranno rilanciate le ragioni della protesta e elencate le richieste a Regione e Governo.

 


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