
A quattro giorni dall’intervento di Mario Draghi in Parlamento, il leader pentastellato lancia un chiaro avvertimento al premier, ma anche alle altre forze politiche che compongono la maggioranza: o arrivano risposte chiare alle richieste avanzate dal Movimento nel documento consegnato al presidente del Consiglio, e lo stesso premier offre garanzie affinchè la permanenza dei 5 stelle nel governo possa essere confermata, a partire dal rispetto che i pentastellati pretendono dagli altri partiti, o il Movimento 5 stelle manterrà le mani libre e appoggerà solo i provvedimenti condivisi e utili al Paese.
Dopo riunioni fiume dei vertici pentastellati, assemblee dei deputati annunciate e poi annullate e una nuova riunione congiunta degli eletti M5s, dove non mancano però voci critiche verso la linea fin qui tenuta dal Movimento, Conte prova a ribaltare la situazione e gioca d’attacco: Draghi è avvisato.
Del resto, osserva l’ex premier, la fiducia al governo non è venuta meno, anzi l’esecutivo gode ancora di una ampia maggioranza. E, per di più, nemmeno i 5 stelle hanno tolto il sostegno all’esecutivo, ma si sono limitati a non votare un provvedimento che contiene norme non in linea con i valori e i principi dei 5 stelle.
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