È stato condannato in primo grado all’ergastolo Giampiero Gualandi, ex comandante della polizia locale ad Anzola Emilia, reo di aver ucciso a colpi di pistola la vigilessa Sofia Stefani, con cui aveva una relazione extraconiugale. Una relazione che Gualandi aveva detto essere finita mesi prima ma i messaggi ritrovati sullo smartphone di Sofia dimostrerebbero il contrario.
Secondo la Corte d’Assise di Bologna Gualandi avrebbe ucciso Sofia per evitare che la giovane raccontasse alla moglie i dettagli della loro storia. Una relazione fatta su manipolazioni nei riguardi della vittima, asserisce l’accusa.
“Si è sempre proclamato innocente – dicono i suoi avvocati, Claudio Benenati e Lorenzo Valgimigli –, non siamo d’accordo con la ricostruzione della Procura.
Faremo appello”.
Ha detto bene la procuratrice: Sofia ha incontrato un uomo sbagliato” le parole della madre di Sofia, “come succede a tutte le donne che muoiono in queste modalità atroci, e credo che la società debba farsi carico di questa violenza. Bisogna che tutti noi facciamo qualcosa perché la violenza sulle donne finisca”.
Gualandi sarà sottoposto a libertà vigilata, a pena espiata, per almeno tre anni, l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Inoltre, dovrà risarcire i genitori di Sofia con 600 mila euro a testa e 500 mila al fidanzato della ragazza.
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