Tziu Mundicu Piroddi (foto a sinistra) è il nonnino sardo: il 13 novembre dello scorso anno ha compiuto 109 anni. Tra l’altro, è la seconda persona più longeva d’Italia e l’undicesima in Europa. Più “grande” di lui, in Italia, ma solo di pochi giorni, c’è solo Salvatore Caruso, anch’egli ha 109 essendo nato il 2 novembre 1905 a Molochio in Calabria, dove tuttora risiede. L’uomo italiano più longevo mai verificato è stato Antonio Todde, nato il 22 gennaio 1889 a Tiana (Nu), dove morì il 3 gennaio 2002 all’età di 112 anni e 346 giorni.
Tziu Mundicu Piroddi (Valerio è il suo vero nome) è nato il 13 novembre 1905 nel villaggio minerario di Orbai. Rimase orfano del padre da bambino, quando aveva appena otto anni, poi si era trasferito a Siliqua assieme alla madre Maria Zedda (siliquese), dove ha sempre vissuto sino ad alcuni anni fa, quando si era trasferito ad Assemini nella casa del figlio.
Il primato femminile in Sardegna spetta invece a Filomena Marongiu (foto a destra) nata il 23 ottobre del 1904 a Villanova Monteleone, in provincia di Sassari, ma da tanti vive a Cagliari, dove di recente ha tagliato il traguardo dei 110 anni, conquistando anche il titolo di nonnina più longeva della Sardegna. La persona più longeva in Italia e in Europa attualmente è Emma Morano di Verbania (Piemonte) che ha compiuto di recente 115 anni, essendo nata il 29 novembre 1899.
La Sardegna ha il primato mondiale di longevità “familiare”. E’ sarda infatti la famiglia nell’insieme più anziana. Si tratta dei Melis di Perdasdefogu: nove fratelli, tutti viventi, in età comprese tra gli 80 e i 106 anni. Sono entrati nel Guinness dei primati.
Per la cronaca, la donna più longeva mai verificata al Mondo è stata Jeanne Louise Calment, nata il 21 febbraio 1875 in Francia dove morì il 4 agosto 1997 all’età di 122 anni. Mentre, l’uomo più longevo mai verificato al Mondo è stato Jiroemon Kimura, nato il 19 aprile 1897 in Giappone e morto il 12 giugno 2013 all’età di 116 anni. Ma qual è il segreto della longevità? Alcuni studiosi sostengono che la longevità dei sardi sia attribuibile al tipo di alimentazione (basata su cibi autoprodotti), all’attività fisica nel lavoro quotidiano, alla pendenza del territorio e dalla distanza media percorsa ogni giorno per recarsi a piedi nel luogo di lavoro. Insomma, cibi sani e un po’ di movimento. Peccato però che farlo non sia facile come dirlo.











