Tutti contro tutti, come era prevedibile, in un caos totale di cui è difficile vedere la fine. Il dibattito sulle rinnovabili, in particolare sulle aree idonee a ospitare gli impianti, infiamma il consiglio regionale, tanto che il centrodestra furibondo per il maxi emendamento della giunta che di fatto riscrive il cuore della norma (gli impianti non potranno più essere costruiti a due ma a sette chilometri dai siti di pregio storico, artistico e archeologico) ha abbandonato i lavori di quarta e quinta commissione in seduta congiunta dove il ddl aree idonee era appena approdato.
La maggioranza, come sottolineato anche questa mattina dopo il vertice dalla presidente Todde, vuole accelerare e ora si trova sola a proseguire l’esame degli oltre mille correttivi presentati al testo. Ma, disagio pratico a parte, quello che si è consumato è un pesante scontro politico, che renderà complicato il percorso consiliare di una legge già destinataria di mille polemiche. “Non abbiamo presentato nessun emendamento, siamo assolutamente contro la legge della maggioranza perché abbiamo sostenuto fin dall’inizio la Pratobello 24 e non ci sembra assolutamente razionale presentare modifiche alla legge della maggioranza”, è il ragionamento dei consiglieri di centrodestra. L’accelerata della maggioranza, lasciata sola ad approvare il provvedimento in commissione, potrebbe portare ora a un’approvazione più rapida del disegno di legge per poi trasferirlo nell’aula consiliare dove si preannuncia una battaglia politica senza esclusione di colpi.













