Scoppia la polemica fra l’associazione di volontariato Croce Azzurra,che ha accusato Areus di aver bloccato l’intervento di salvataggio perché sarebbe stato utilizzato un gommone privato, e l’Areus per la morte del turista a Cala Luna. Una vera e propria lite a clpi di accuse reciproche all’indomani della morte del 51enne spagnolo.
L’Azienda Regionale per l’Emergenza Urgenza precisa che la Centrale Operativa del 118 di Sassari, competente per il territorio del nuorese, ha ricevuto la chiamata dalla spiaggia di Cala Luna tramite il Numero Unico Europeo 112, raggiungendo prontamente e, appropriatamente, attraverso l’operatività del servizio di elisoccorso con base a Olbia, il sito nel quale si richiedeva l’intervento.
“La postazione di base di Cala Gonone, come da protocollo, è stata subito allertata per recarsi al porto ed essere eventualmente imbarcata sulla motovedetta della Guardia Costiera, competente per il soccorso a mare e sulla battigia, in particolare per l’accesso alla spiaggia di Cala Luna, possibile solo via mare.L’elisoccorso è giunto sul posto nei tempi previsti e quindi nel rispetto dei protocolli europei, fatti propri da Areus. Il medico dell’elisoccorso con il personale infermieristico si è immediatamente occupato del paziente al quale era già stato praticato un massaggio cardiaco grazie alla presenza di due medici occasionalmente sul posto che hanno potuto utilizzare in modo sicuramente appropriato il defibrillatore presente nella spiaggia. Il paziente è stato intubato e il medico del 118 ha continuato le manovre rianimatorie che si sono protratte fino alle 15.33 quando ne è stato constatato, purtroppo, il decesso.
Questa è la corretta dinamica dell’accaduto, che AREUS tiene a precisare, intanto per ristabilire la verità storica dei fatti ma, in particolare, per rassicurare le comunità della Sardegna e tutti i cittadini, compresi coloro che visitano la nostra isola nel periodo estivo, sulla massima attenzione svolta a garanzia di un costante presidio sanitario del territorio, per quanto di propria competenza.
Qualsiasi altra ricostruzione è priva di fondamento e di veridicità, comprese le affermazioni diffuse dalla Croce Azzurra unitamente ai gravi e fantasiosi rimpalli di responsabilità tra istituzioni deputate al soccorso in mare, delle quali la Direzione Aziendale ha avuto conoscenza solo attraverso contenuti riversati, irritualmente, su canali social, anziché posti all’attenzione delle strutture aziendali a ciò deputate.
Per tale motivo, le stesse saranno oggetto di dettagliata verifica, sia al fine di tutelare l’immagine aziendale, sia per quanto possano aver causato in termini di ingiustificato allarmismo verso la popolazione, oltreché per il ruolo rivestito dalla stessa Associazione nell’ambito del rapporto convenzionale nel sistema 118 con la stessa AREUS.












