Un anno e 4 mesi e patente sospesa per due anni. È questa la pena inflitta a Antonello Zedda, 62 anni, di Quartu. È lui l’autista che, il 30 marzo 2019, ha investito e ucciso in via Fiume Davide Toro, giovane di trentadue anni. Zedda, tutelato dal suo avvocato, Annalisa Stevelli, aveva chiesto, ottenendolo, il patteggiamento della pena. E l’ha ottenuto: la decisione arriva dal giudice Maria Cristina Ornano. Si chiude, quindi, con un patteggiamento, una vicenda che aveva scosso molto la comunità quartese. Gli amici di Davide avevano realizzato, un anno fa, un murale in suo ricordo. Al momento della sentenza, in aula, era presente sia Antonello Zedda col suo legale, sia quello dei genitori Carlo Toro e Luisa Medda, Gianfranco Piscitelli.
“Questa è la decisione della legge italiana. Potevamo costituirci parte civile ma non sarebbe servito a niente. Davide era un ragazzo nel fiore degli anni e stava già lavorando”, commenta, all’uscita dal tribunale, l’avvocato Gianfranco Piscitelli. “L’omicida, perchè anche se colposo si tratta pur sempre di un omicidio, non ha mai tentato un avvicinamento alla famiglia per chiedere scusa e si è giustificato dicendo che aveva sentito un rumore e aveva pensato di aver colpito un motorino. In via Fiume, strada a doppia corsia e completamente dritta? O stava dormendo, o era al telefono o stava facendo qualche altra cosa, è matematico”.