Tina Turner, ci ha lasciato una vera regina libera: la dea mondiale del rock and roll

Tina è stata, è e resterà una regina non solo come artista dal talento unico ma un esempio di donna che si rialza e si costruisce una vita da sola con le sue sole forze. Ha superato le violenze domestiche da parte del suo ex marito, ricominciando tutto da capo con orgoglio. Tina ha dovuto affrontare anche il dolore più grande, la perdita di due dei suoi 4 figli


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Ci ha lasciato all’età di 83 anni la regina mondiale del rock’n roll, Tina Turner. A comunicarlo è stato il portavoce, con poche, commosse righe: “Tina Turner, la Regina del Rock’n Roll, è morta serenamente oggi all’età di 83 anni dopo una lunga malattia nella sua casa di Küsnacht vicino a Zurigo, in Svizzera. Con lei il mondo perde una leggenda della musica e un modello”.

“Ci sarà una cerimonia funebre privata a cui parteciperanno amici intimi e familiari. Si prega di rispettare la privacy della sua famiglia in questo momento difficile”.

Una tigre sul palco e nella vita, che ha affrontato diverse malattie come lei stessa ha raccontato nel suo libro di memorie “Tina Turner: My Love Story”, pubblicato nel 2018. Nel 2013, tre settimane dopo il suo matrimonio con Erwin Bach, ha avuto un ictus e ha dovuto sottoporsi a un lungo periodo di riabilitazione per imparare a camminare di nuovo. Nel 2016, invece, le è stato diagnosticato un tumore all’intestino. 

Ha sofferto anche di ipertensione e insufficienza renale, tanto che il marito le donò un rene nel 2017. Un percorso, dicevamo, umanamente non semplice che però non le ha mai impedito di essere l’icona che è diventata e sempre sarà. 

La carriera per lei, all’anagrafe e Anna Mae Bullock, nata a Brownsville il 26 novembre 1939, inizia tra gli anni 6 e 70, quando incide i primi singoli assieme all’ex marito Ike Turner. Dopo il divorzio professionale e privato e un periodo di silenzio, la tigre ricomincia da sola con uno degli album più belli della sua carriera, Private Dancer.

Tina inozia ad amare la musica da piccolissima, quando inzia  a cantare nel coro della chiesa a soli 10 anni e ha costruito una carriera ricca di soddisfazioni ( ha conquistato ben 8 Grammy e una stella sulla Walk of Fame, oggi piena ricoperta di rose per omaggiarla).

Una carriera fatta di successi indimenticabili, e non solo la famosissima “The Best”, ma anche “It’s Gonna Work Out Fine” (1961), ”River Deep – Mountain High” (1966), ”Proud  Mary” (1971) e ”Nutbush City Limits” (1973), che sono solo alcune delle prime hit della regina del rock statunitense. 

Bellissime le parole che ha deciso di rivolgerle la cantante Noemi: : «Noi donne le dobbiamo molto. È stata l’icona del potere femminile». Potere, sì. Potere di ciò che una donna può fare senza doverlo dimostrare a nessuno se non a se stessa. 

Tina è stata, è e resterà una regina non solo come artista dal talento unico ma un esempio di donna che si rialza e si costruisce una vita da sola con le sue sole forze. Ha superato le violenze domestiche da parte del suo ex marito, ricominciando tutto da capo con orgoglio. Tina ha dovuto affrontare anche il dolore più grande, la perdita di due dei suoi 4 figli: Craig, morto suicida a soli 59 anni con colpo di pistola nella sua casa di Studio City Ronnie, scomparso lo scorso anno a causa di vari prole d salute a 62 anni. Amatissima non solo per la sua ma per il suo modo unico di interpretare la vista stessa sul palco, senza paure e senza filtri, elevandosi- senza neanche volerlo- a modello di donna e artista libera, fino alla fine. 

Toccante il ricordo della nostra Elisa, che ha collaborato con lei nel 2017 per il brano “Teach me Again”, scritto dalla stessa Elisa. Queste parole dicono tutto sulla levatura umana e artistica della Turner:

Grande Tina,

ricordo sempre la tua dolcezza.

Con me sei stata gentile e professionale e da subito ho

letto nei tuoi occhi un profondo orgoglio e rispetto per me che ero una giovane

compositrice e produttrice che si era imbattuta nel miracolo di incontrarti ed

essere in uno studio con te.

In quella giornata a Zurigo, davanti al lago, eri come una

fata del rock’n’roll. Con le tue ballerine tigrate ai piedi e le tue gambe

sempre bellissime fasciate nei fuseaux neri lucidi.

Hai cantato la canzone che avevo scritto per noi, in

mezz’ora avevi finito. Umile come pochi. Una forza della natura, nessun

autotune e nessun effetto. Tu e la tua aura.

Accendevi ogni parola e ogni nota, le infiammavi. Come una

leonessa. Una forza gentile, però. Saggia. Materna. Una protettrice. 

Io ero poco conosciuta all’estero, non avevo nessun team di

discografici e manager internazionali a sponsorizzarmi, e avevo appena fatto un

disco prodotto da Glen Ballard, ma in cui per l’ennesima volta non ero scesa a

nessun compromesso e avevo fatto quello che sentivo e basta, affrontandone le

conseguenze nel bene e nel male come sempre.

Caterina aveva fatto in modo che ti arrivasse il mio demo.

Tu eri lì perché ti era piaciuta la canzone, e credevi in

quel progetto. Il nostro duetto è nato in totale libertà artistica.

Mi hai detto che eri felice di vedere giovani donne come me

scriversi le canzoni e arrangiarsele e prodursele da sole. Mi hai detto che era

un passo in avanti, che quando eri giovane tu, questo non esisteva perché era

tutto in mano agli uomini.

Ci sono tanti tipi di violenza, e tutti lasciano dei segni.

Ma anche la gentilezza, la dolcezza, accompagnate dalla determinazione,

lasciano un’eredità.  Lasciano un bene.

Tu lasci un bene grande.

Grazie per aver creduto in me.

Grazie per la gentilezza e la dolcezza.

TVB per sempre.

R.I.P.

Oggi il mondo non piange solo un’artista irripetibile, ma un’autentica regina, e per una volta non è un modo di dire. Un esempio di tenacia e immensa bellezza umana, dentro e fuori le scene.


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