Tifosi del Cagliari contro Giulini: “Giocatori indegni di rappresentare la Sardegna”

Non solo arbitro e Var contro, critiche a Ranieri che pero sembra mandare un segnale indiretto: in campo Delpupo e diversi Primavera e il Cagliari che prende milioni di soldi pubblici continua a perdere in serie B


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Il Cagliari perde 2-0 in casa del Modena, i nuovi giocatori arrivati col mercato di gennaio di Giulini non convincono e sui social, dai semplici tifosi sino ai vari club rossoblù, si scatena la rabbia: “Brutti brutti”, è questa la foto piazzata su Facebook dal Cagliari Club. Due parole che non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni. E, casomai ce ne fosse bisogno, basta un rapido giro nei gruppi social più numerosi di tifosi cagliaritani per togliersi ogni dubbio: “Indegni di rappresentare la squadra della nostra terra”, scrive Cesare Loi nel gruppo Il Cagliari Siamo Noi. “Ranieri, torna a Roma. Come si fa a togliere Luvumbo e tenere in campo certi giocatori”, aggiungono Sergio e Marianna Masala. Centinaia di commenti negativi anche nella pagina ufficiale Fb del Cagliari. “Occorre cambiare il presidente al più presto. Ranieri doveva essere più egoista e non venire a Cagliari, giusto per i ricordi buoni che ha lasciato qui in Sardegna. Comunque sempre e solo forza Cagliari!”, scrive Luca Corona. “Imbarazzanti, in trasferta si perde praticamente sempre”, ringhia Alessandro Vargiu. E Giampiero Cabras è inflessibile: “In 96 minuti neanche un tiro in porta, questo è calcio? Questo gruppo di giocatori sono di livello medio basso, e stiamo parlando di un campionato di B”. E, infatti, la corsa verso la testa della classifica diventa molto più difficile, soprattutto se lontano dalla Unipol Domus si collezionano ko su ko.

 

 

La rabbia dei tifosi del Cagliari è alle stelle, non è e non può essere tutta colpa dell’arbitro e del Var. Il Cagliari che prende milioni di soldi pubblici continua a perdere in serie B contro squadre che, per storia e tipo di gioco, dovrebbe battere con nemmeno tanta fatica. Una sconfitta, l’ennesima, che arriva dopo l’ennesimo balletto della politica sul nuovo stadio, con il calcio che si è mischiato con una guerra tutta politica, inspiegabile e giustamente contestata da quasi tutti i supporter rossoblù.