Tentato suicidio a Quartu, Michela ancora in ospedale: “Dov’è Sara?”

Gli investigatori attendono di potere interrogare Michela Delle Cave, l’amica di Sara Onnis, trovata morta in auto per l’inalazione del gas.


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Erano due amiche inseparabili, unite dalla passione dell’arte e dalla lotta contro ogni forma di violenza. E volevano essere unite anche nella morte. Sara Onnis, 35 anni e Michela delle Cave, 27, prima di dare il via all’uscita di quel gas letale dalle bombole, si sono probabilmente strette la mano: avrebbero tentato insieme di farla finita, di mettere un punto ad un disagio esistenziale forse diventato insostenibile.

Ci sarebbero delle parole, tra le righe di quelle lettere lasciate da Sara – morta in seguito all’inalazione del gas dentro l’auto – e Michela – ricoverata all’ospedale di Cagliari – che farebbero riferimento ad alcuni pesi psicologici difficili da sopportare. Alcuni aspetti, riferiti anche dai parenti agli investigatori, che nelle vite delle ragazze si sarebbero trasformati in grandi ostacoli per un’esistenza serena. Eppure i loro valori, la loro volontà di ribadire l’importanza della giustizia e della ribellione contro i soprusi e la partecipazione ad un progetto contro il femminicidio, avevano inizialmente trasfromato il ritrovamento di quella macchina piena di gas in giallo.

Chi conosceva Sara e continua a sperare nella verità da parte di Michela, non riusciva a credere che le due amiche avessero architettato tutto per uccidersi. Ma un mistero resta, quello dell’orario in cui sarebbe morta la 35enne, artista come Michela, il cui decesso risalirebbe ad almeno quattro ore prima del ritrovamento dell’auto. Quest’ultima è stata individuata a venti chilometri dalla città, sotto un cavalcavia. Sara Onnis non dava segni di vita: in bocca aveva un tubo collegato alla bombola. Miche delle Cave aveva invece inalato il gas che aveva pian piano riempito l’abitacolo.

E’ probabilmente per questo motivo che si è salvata, che un agente della Forestale è riuscito ad estrarla dalla macchina quando il suo cuore ancora batteva. E, da quel lettino del Santissima Trinità di Cagliari, le sue parole vengono fuori col contagocce. Chiede di Sara, non sa ancora qual è stato il terribile epilogo del loro gesto. Dovrà rimettersi in forze per sostenere l’interrogatorio attraverso il quale le indagini potrebbero arrivare ad una svolta e dare una risposta alle domande di chi amava Sara e continua ad aspettare una spiegazione di Michela.