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La Commissione Eu preannuncia grandi rivoluzioni. I potenziali rischi per la salute da esposizione ai campi elettromagnetici, prodotti dalla tecnologia 5G, verranno valutati da organismi indipendenti che affiancheranno l’ICNIRP (Commissione Internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti) nelle cui linee guida ha sempre escluso ogni sorta di rischio per la salute.
Questo ripensamento da parte della Commissione EU era inaspettato viste le posizioni favorevoli espresse in precedenza sul 5G e sull’affidabilità delle linee guida di ICNIRP.
In Europa, a rompere i giochi degli interessi finanziari e a riaprire la discussione su uno dei temi internazionali più dibattuti di questi tempi, sono gli avvocati sardi Francesco Scifo e Alberto Appeddu. Le tesi dettagliate degli avvocati hanno consentito alla Commissione EU di valutare i potenziali rischi sulla salute derivanti dalla tecnologia 5G e di far luce sul conflitto d’interessi di ICNIRP, società privata notoriamente legata all’industria delle telecomunicazioni.
Chi legifera non può che affidarsi ai dati della Ricerca e alle Raccomandazioni degli Istituti Internazionali di ricerca, anche se i pareri non sono mai univoci. Di certo la maggior parte degli “studi rassicuranti” in materia di inquinamento elettromagnetico sono finanziati da privati, compresi gestori di telefonia mobile.
Ciò chiarisce le ragioni per le quali la ricerca indipendente considera insufficienti gli studi dell’ICNIRP poiché limitati solo agli “effetti termici” da esposizione ai campi elettromagnetici 5G, a differenza di altri studi finanziati in prevalenza da fondi pubblici, che hanno riscontrato numerosi effetti biologici e sanitari “non termici” prodotti da onde elettromagnetiche anche a bassa e bassissima frequenza.
Stella Kyriakides della Commissione UE, ha accolto il contributo degli avvocati sardi con l’impegno di rivedere le linee guida ICNIRP che ignorano numerosi studi internazionali sugli effetti cancerogeni delle radiazioni 5G. L’auspicio è che si ponga fine alle pressioni dell’ICNIRP per l’adeguamento del limite italiano per le radiofrequenze, tra i più bassi d’Europa, ai livelli internazionali ben più alti e pericolosi stabiliti proprio dall’ICNIRP.
In sintonia con l’ICNIRP, la beffa dell’iper-liberista Vittorio Colao. Colao, al timone della Vodafon per 10 anni e con alti ruoli nel mondo della finanza internazionale, oggi è stato scelto da Conte alla guida della Task Force per il “piano della ripartenza economica” in Italia. Il Piano Colao mira ad accelerare lo sviluppo del 5G innalzando i limiti delle emissioni elettromagnetiche e impedendo ai sindaci dissidenti di fermare i lavori per il 5G.
L’azione dei nostri avvocati è stata recepita dalla Commissione come un importante contributo all’organizzazione di un “Piano europeo contro il cancro”. Si apre un nuovo scenario che avrà i suoi riflessi ben oltre la Sardegna.
Isde Sardegna, Alleanza Italiana Stop 5G e il Comitato NO 5G Sardegna, attendono che l’Europa dichiari una “moratoria sul 5G fino a quando la ricerca indipendente, condotta da scienziati senza legami con l’industria, ne confermasse la sicurezza”, così come richiesto dai nostri avvocati.