Gli abitanti del Sulcis Iglesiente per poter ricorrere alle cure del primo medico dovettero attendere i primi del ‘900, quando giunse in Sardegna il dottor Alessandro Tornù, bergamasco, nato nel 1874 e morto ad Iglesias, sua città adottiva, nel 1943. Il medico lombardo era uno studioso rinomato, oltre a essere un eccellente medico-chirurgo, molto stimato dai suoi pazienti di tutto il circondario sulcitano. Arrivò in Sardegna nel 1902, dove si stabilì ad Iglesias. Il suo principale intento fu quello di portare avanti i suoi studi su alcune malattie particolari, fra cui la malaria. Una volta giunto nell’Isola, si rese conto che la situazione igienico-sanitaria era a dir poco disastrosa, per cui, si diede subito da fare per cercare di migliorare la situazione e debellare la malaria, malattia infettiva causata dalla puntura di zanzare anofele, che all’epoca stava creando seri problemi alle persone colpite dal virus. Questo genere di insetto, oltretutto, era il responsabile principale nella trasmissione di numerose patologie parassitiche, che in quei tempi colpivano prevalentemente l’uomo. Per il dottor Tornù furono anni di intensa attività ma, grazie alla sua generosità e competenza, divenne il medico condotto degli abitanti dei paesi del Sulcis Iglesiente, compresi quelli che si trovavano distanti e in posti disagevoli, che comunque raggiungeva col calesse, a cavallo o in bicicletta. Nella foto lo vediamo in calesse, nei pressi del castello di Acquafredda, sulla strada (allora sterrata) che collega Siliqua con i paesi del basso Sulcis, mentre si reca a visitare un malato a Campanasissa. Il dottor Tornù era un medico generico, allora infatti non c’erano gli specialisti e lui ricopriva il ruolo di ostetrico, di chirurgo per interventi urgenti, cardiologo, etc. Nel corso della sua permanenza in Sardegna realizzò anche un piccolo, ma molto proficuo, ospedale a Santadi. Durante la sua attività medica riuscì a salvare tante vite umane e a risolvere diversi casi gravi di malattie letali, che all’epoca purtroppo erano assai diffuse.












