Un gruppo di studenti vicini a CasaPound ha contestato con una lettera aperta la singolare accoglienza riservata loro nel primo giorno di scuola da membri della Caritas accompagnati da immigrati. L’ iniziativa promossa dal Preside Loddo tesa ad “esprimere la grande soldarietà e vicinanza verso il popolo di migranti che si sta riversando in Europa” ha suscitato in risposta la distribuzione del volantino di cui riportiamo il testo integrale:
“Caro Preside Loddo, troviamo del tutto fuori luogo l’ iniziativa da lei proposta il primo giorno di scuola su un tema tanto complesso quanto delicato che va sotto il nome di immigrazione.
Lei ha il dovere di garantire una libera circolazione di idee all’ interno dell’ Istituto che presiede, comprese quelle che non vedono nella migrazione di migliaia di persone da un Paese all’ altro la soluzione dei loro problemi.
Capisce bene che, con questa iniziativa, influenzerà il parere dei più giovani di noi, e questo modus operandi, dovrebbe saperlo, va sotto il nome di plagio (dal Devoto Oli: assoggettamento di una persona al proprio volere fino ad annullarne l’autonomia intellettuale e psicologica).
Le concediamo di esprimere, anche a nome degli studenti, vicinanza e solidarietà ai Siriani che abbiamo lasciato da soli a fronteggiare l’ ISIS nella loro terra e che la nostra UE ha persino sanzionato con l’ embargo.
Le consigliamo anche di biasimare quelle Istituzioni che, se non complici del fenomeno, sfruttano l’ immigrazione per infoltire le fila di un “esercito industriale” che un certo Marx (probabilmente a lei caro) definì “di riserva”.
Ci rendiamo conto siano pensieri un pò più articolati e scomodi rispetto alla vulgata che equipara tutti i clandestini a profughi (a scapito di quest’ ultimi), ma riteniamo doveroso affrontare il problema delle migrazioni con un occhio più attento, vista anche la sua carica.
Su, non faccia quell’ espressione sgomenta e capisca che non siamo tutti pronti a prendere per oro colato le sue iniziative (probabilmente) volte a balzare all’ onore delle cronache o a carpire qualche medaglia di pongo”.











