La Sardegna terzultima e il Medio Campidano ultimo per gli stipendi dei dipendenti. La rilevazione dell’Osservatorio Jobpricing per Repubblica.it, è impietosa e colloca l’isola al 18° posto con la media di 24.110 euro di stipendio lordo tra le Regioni Italiane preceduta dalla Sicilia (€ 25.021) e seguita da Basilicata (€ 23.876) e, fanalino di coda, dalla Calabria (€ 23.565). La Lombardia ha gli stipendi più alti tra le regioni con 31.179 euro, seguita dal Trentino Alto Adige con 30.803 e dall’Emilia Romagna con 29.894, quarto il Lazio, con poco meno di 30 mila euro, anche se Roma è fuori dalla top ten delle province meglio retribuite con 30.126 euro. Che gli stipendi in Sardegna siano bassi, e che l’isola abbia seri problemi economici e di crescita, lo certifica anche l’ultimo posto della provincia del Medio Campidano i cui guadagni pro capite annui lordi segnano euro 22.438 ed è fanalino di coda tra le 10 province con gli stipendi più bassi dove in quartultima posizione figura Oristano con (€ 22.992) mentre Olbia-Tempio in questa “flop ten” e a sette posizioni dal fondo con 23.084 euro. La provincia di Milano, manco a dirlo, guida le top-ten tra le province che hanno gli stipendi più alti (€ 34.508), seguita dalla provincia di Bolzano (€32.897) e da quella di Genova con (€ 31.304). Impressionante il divario tra il Medio Campidano e la Provincia di Milano che segna oltre 10 mila euro, differenza che fa pensare e capire quanto siamo lontani, non solo da Milano, ma anche dagli standard di stipendi della penisola. In questa studio non rientrano le province di Cagliari, Sassari e Nuoro, ma neanche quelle del Sulcis e dell’ Ogliastra che quindi non sono nelle top-ten ma neanche nella flop-ten, ma che indubbiamente, essendo la Sardegna al terzultimo posto tra le Regioni, non devono avere una posizione molto elevata in quanto a stipendi. Si tratta di una rilevazione che, – a differenza di quella dell’Istat (che accorpa più redditi: da lavoro dipendente, da pensione, da attività in proprio, da rendite, per poi suddividerli per i componenti della famiglia) – riguarda solo il dato relativo al lavoro dipendente, nel suo luogo di produzione (che può esser diverso dalla residenza), con l’esclusione di lavoratori autonomi e pubblica amministrazione.












