Stefania di Sestu, mamma disperata: “Vendo vestiti e giocattoli sotto casa per poter mangiare”

L’idea “estrema” di Stefania Piras, 47enne vedova con un figlio minorenne: “Pago 480 euro di affitto e ne guadagno 520 al mese facendo pulizie. Ho organizzato un mercatino dell’usato nel garage sotto la mia abitazione, chi può venga a comprare qualcosa. Per fortuna ho avuto l’integrazione del reddito di cittadinanza ma, tra bollette e spese, io e il mio tesoro viviamo con undici euro al giorno”. CONDIVIDIAMO TUTTI per aiutare questa mamma!


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L’ultima idea, volendola rappresentare con un disegno, sarebbe un’ancora: di salvezza. Stefania Piras, 47enne vedova di Sestu, si barcamena tra un lavoro presso una ditta di pulizie che le permette di guadagnare “non più di 520 euro al mese, incluso l’assegno familiare perchè mio figlio è ancora minorenne, ma tra qualche mese compirà diciotto anni”. Casteddu Online ha già raccontato la storia di Stefania: terza media in tasca, un affitto mensile da pagare di 480 euro, per un periodo ha ricevuto doni e offerte da alcuni benefattori ma, ora, si trova nuovamente in una situazione di emergenza: “E allora ho deciso di organizzare un mercatino fatto in casa. Vivo a Sestu in via Asproni 5, precisamente davanti al civico novantanove di via San Gemiliano. Domenica 2 giugno, dalle dieci alle tredici, metterò in vendita vestiti, piccoli elettrodomestici e giocattoli che mi sono stati regalati negli anni, per cercare di guadagnare qualcosina”.
Stefania ringrazia il cielo – e, prima di tutto, la politica – “per il reddito di cittadinanza dei Cinque Stelle. Grazie a loro riesco ad avere un po’ di soldi in più”. Ma le spese sono davvero tante: “Alla fine, facendo due calcoli, io e mio figlio dobbiamo vivere con circa undici euro al giorno. Sono ancora in attesa del ‘miracolo’ della casa popolare, la sto chiedendo da anni ma c’è sempre qualcun altro prima di me. Spero che il mio mercatino abbia successo, non voglio elemosinare la carità di nessuno ma continuare a camminare a testa alta, o almeno provarci”.