Quartu Sant’Elena – Scuola Media n. 3
martedì 14 aprile – ore 09.30
Lanusei – Teatro Tonio Dei
martedì 14 aprile – ore 14.45
Il gioco delle passioni rivive sotto i riflettori con gli “Amori da Palcoscenico / (da Shakespeare, Goldoni, Rostand…)” in programma DOMANI (martedì 14 aprile) alle 9.30 nella Scuola Media n. 3 di Quartu Sant’Elena e nel primissimo pomeriggio sempre DOMANI (martedì 14 aprile) alle 14.45 al Teatro Tonio Dei di Lanusei per la Stagione di Teatro Ragazzi 2014-15 firmata CeDAC (nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo).
La pièce del Teatro del Segno offre un affascinante viaggio dietro le quinte, tra la nascita di un personaggio e raffinati esercizi di stile – dal mimo al dramma elisabettiano, dal comico al grottesco – e una preziosa antologia dei più celebri duetti fra innamorati, tra dichiarazioni in versi e giuramenti alla luna, schermaglie e piccole baruffe e il veleno della gelosia. Sotto i riflettori due attori – Daniela Collu e Stefano Ledda (che firma anche regia e drammaturgia – quest’ultima insieme ad Aurora Simeone) – i quali di volta in volta interpretano coppie celeberrime, da Giulietta e Romeo, nel sognante dialogo al balcone, alla bella Rossana corteggiata da Cyrano de Bergerac nell’omonima commedia di Edmond Rostand; alla Locandiera di Carlo Goldoni alle prese con uno dei suoi innumerevoli e infaticabili spasimanti. Nel repertorio anche la tragedia di Piramo e Tisbe – nella buffa versione dei comici-artigiani nel “Sogno” shakespeariano – e la follia del Moro di Venezia, e altri frammenti teatrali che mostrano le diverse sfaccettature del sentimento più universale, tra battute maliziose e palpiti del cuore.
“Amori da Palcoscenico” quindi per un incantevole, ironico e coinvolgente divertissement in cui gli spettatori potranno (ri)scoprire alcune tra le più famose pagine della storia del teatro, e le infinite declinazioni dell’amore, dal colpo di fulmine che segna il destino di “Romeo e Giulietta”, costretti al segreto, vittime dell’odio fra le loro famiglie, al raffinato rito della seduzione che diventa fatale gioco di maschere e inganni nel “Cyrano”, alla malizia della bella “Locandiera” che tiene a bada con spirito i suoi avventori senza lasciarsi troppo lusingare da profferte e doni, ben conscia del valore della sua libertà. Se la tragedia di “Otello” sembra prefigurare amare verità del presente, in un equivoco tra amore e possesso che conduce fino al delitto, la grazia adolescente di due ragazzi che chiacchierano nella notte e la forza del sentimento che li unisce a dispetto di tutto, e pure l’arguzia e il brio delle conversazioni in carta locanda, suonano inevitabilmente attuali e in fondo, eterne.













