Solinas sempre più solo con lo spettro della legislatura che si accorcia

L’addio di Alessandra Zedda è un colpo letale per la sopravvivenza della giunta regionale, che ora deve accelerare sul rimpasto e provare a raggiungere qualche obiettivo politico per sperare di arrivare a fine legislatura


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Sembra passato un secolo da quando la coalizione di centrodestra tre anni fa usciva trionfante dalle elezioni regionali. Grandi sorrisi e grandi progetti, patto di ferro con Salvini che con la Lega aveva incassato voti e fiducia dopo aver riportato il Psd’Az in parlamento, assessori convinti di poter cambiare il corso della storia, almeno quella della Sardegna.

Invece, da qualche mese a questa parte per Solinas, sempre più solo e isolato, le cose si sono messe male. Mollato da Salvini, che era il suo primo sponsor, Solinas ha lasciato che la barca galleggiasse, non riuscendo a portare a casa neanche il rimpasto più volte annunciato, così come era annunciato l’azzeramento della giunta, e invece alimentando il malcontento di chi, come Alessandra Zedda, spingeva per ritmi e obiettivi diversi e soprattutto più tempestivi.

Forse le dimissioni della sua vice saranno la scossa che gli serviva per procedere col rimpasto: ormai inevitabile, a meno di non voler arrivare a fine legislatura con tre interim, Trasporti dopo l’addio del leghista Todde ormai mesi fa, Ambiente per il passaggio di Lampis in parlamento e appunto Lavoro. Improbabile che gli alleati, che anzi scalpitano per avere più spazio e dire la loro, glielo consentiranno. Intanto, però, nulla si muove.

Non si parla più di verifiche di maggioranza né di stati generali del centrodestra né di confronto. Nulla di nulla. Fino ad arrivare al punto che lo stesso capogruppo del partito di Solinas in consiglio regionale, Franco Mula, chiede un incontro di maggioranza per capire “se c’è ancora una maggioranza”.

Neanche una parola, al momento, dal governatore. Circondato dai suoi fedelissimi, e con una lettera che scotta fra le mani, quella di Alessandra Zedda con accuse ben precise, pare stia riflettendo sul da farsi quando mancano 15 mesi alla fine della sua legislatura.


In questo articolo: