Sofia aveva compiuto 20 anni due mesi fa, studiava Sociologia alla Bicocca e aveva iniziato a lavorare come educatrice in un campo estivo. Spuntano nuovi particolari dopo il delitto: la ragazza stava per partire per la Sardegna dai genitori, e quasi certamente è stata ammazzata nel sonno. I dettagli pubblicati oggi dal nostro giornale partner Quotidiano.net: “Da giovedì era da sola a casa: papà, mamma e fratello minore erano partiti per la Sardegna per festeggiare i 50 anni di matrimonio dei nonni materni. Da almeno tre anni frequentava Atqaoui – che la sua famiglia, riferiscono gli amici dei genitori, aveva accolto quasi come un terzo figlio –, ma nell’ultimo periodo il loro rapporto si era progressivamente logorato, appeso a un continuo tiramolla che venerdì pomeriggio si era chiuso con un brevissimo litigio nell’appartamento di lei, al quale ha assistito pure l’amica di Sofia. Proprio in quei minuti, stando alla ricostruzione del reo confesso durante l’interrogatorio della pm Emma Gambardella, il 23enne, assistito dall’avvocatessa Marie Louise Mozzarini, sarebbe riuscito a impossessarsi di un mazzo di chiavi, prima di essere mandato via in malo modo. Con quelle chiavi sarebbe entrato nell’abitazione al quarto piano di corso Roma 100, non si sa se prima o dopo l’arrivo delle due amiche di ritorno dalla nottata trascorsa in comitiva nella discoteca The Beach, poi si sarebbe diretto verso la camera di Sofia e l’avrebbe colpita più volte alla gola con un coltello ritrovato dagli investigatori vicino al letto”, in un dramma che si è consumato con l’amica di Sofia in casa.











