Slobodanka, 48 anni, ammazzata a coltellate dal marito a Capoterra: femminicidio al centro migranti

Erano ospiti di un centro di accoglienza per migranti quando, verso mezzogiorno, è accaduto il dramma: i colpi inferti alla donna sono stati, purtroppo, fatali e per Slobodanka Metusev non c’è stato niente da fare. Il marito trovato dagli agenti della Polizia Locale col coltello ancora pieno di sangue


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Capoterra è una città sotto choc per il femminicidio di Slobodanka Metusev, 48 anni, accoltellata dal compagno Stevan Sajn, 50 anni, entrambi di nazionalità serba. Il delitto è avvenuto nel centro di accoglienza per i migranti di via Gramsci. Silvia Cabras: “Il 25 novembre marceremo per un’altra vittima al fine di dare un messaggio forte di presenza e supporto alle donne”.
Erano ospiti di un centro di accoglienza per migranti quando, verso mezzogiorno, è accaduto il dramma: i colpi inferti alla donna sono stati, purtroppo, fatali e per Slobodanka Metusev non c’è stato niente da fare.
Il delitto si è consumato in pieno centro, vicino alla chiesa dove era in corso la funzione per la commemorazione dei caduti in guerra. Un operatore dell’ambulanza ha avvisato i carabinieri e i vigili urbani presenti alla cerimonia e ha informato le istituzioni di quanto accaduto. L’uomo  era nei paraggi e si è costituito alle forze dell’ordine, prima agli agenti della Polizia Locale e poi ai carabinieri che lo hanno portato in stato di fermo alla caserma di Carbonia. Gli agenti della Polizia Locale lo hanno trovato con in mano il coltello ancora pieno di sangue accanto a Casa Melis.
Le reazioni sono quelle di una counità sconvolta. Il sindaco Beniamino Garau riferisce: “Un drammatico episodio di femminicidio ha colpito questa mattina la nostra comunità. Sul posto Carabinieri, Polizia Locale e Autorità Militari conducono ora le indagini che faranno chiarezza sull’accaduto.
Capoterra si racchiude in preghiera e in silenzio per questo tragico evento, ennesimo episodio di femminicidio che ci lascia sgomenti”.
“Quello che è accaduto è un fatto drammatico che mi sconvolge – spiega la consigliera Silvia Cabras – sono rimasta impietrita. Ancora una volta una donna è rimasta vittima per mano di un uomo. Donna che ha smesso di vivere a causa della violenza posta in essere da un uomo con ferocia e freddezza.
Il 25 novembre marceremo per un’altra vittima al fine di dare un messaggio forte di presenza e supporto alle donne”.


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