Sinnai, la ripartenza di Rita Monni, 57 anni, che lo scorso marzo ha visto il frutto di tanti sacrifici andare in fiamme: da sabato è nuovamente dietro il bancone del suo furgone, la caparra è stata versata grazie alla solidarietà di chi le vuole veramente bene. Ha perso tutto, non solo la sua paninoteca ambulante ma anche la facciata della casa del papà e gli infissi, oltre a diversi condizionatori, bruciati. L’anziano genitore in quel momento stava dormendo: “Per fortuna non è successo niente a lui”. Da qualche giorno ha ripreso a lavorare la donna, ha versato la caparra per acquistare un altro mezzo ma la strada è ancora tutta in salita.
Le immagini di quella notte non danno pace a chi lavora da una vita: in pochi minuti tutto è andato a fuoco per cause ancora da stabilire esattamente. Si è sempre rimboccata le maniche in quella paninoteca ambulante dove distribuisce panini, patatine e sorrisi alle feste e nelle sere estive a due passi dal mare ma oggi è lei che ha bisogno di conforto. Un drammatico fatto che l’ha segnata profondamente, con la voce triste è ancora provata e senza quella forza che l’ha sempre contraddistinta. Ha raccontato a Casteddu Online le sue emozioni con estrema umiltà e coraggio: Monni è ripartita, ancora una volta, ma profondamente provata. Una raccolta in paese ha fruttato 400 euro circa, i contributi le sono stati consegnati i giorni scorsi. Attraverso la raccolta online, organizzata da persone care a lei, sono stati soprattutto dai paesi limitrofi a donare un sostegno economico, circa quattromila euro, ma arrivare a cento mila sarà una dura battaglia. Il tetto massimo per questioni burocratiche era di 20 mila euro ma i danni subiti sono molto superiori.
Nessuna assicurazione ha coperto i danni causati dal rogo, quelle fiamme che già una volta hanno distrutto il suo lavoro.
Guarda, e nel mentre soffre, le immagini della distruzione: questi sono i mesi più difficili da affrontare, dove deve combattere contro lo shock di quella notte maledetta. Guarda la parete della casa profondamente segnata e quasi la disperazione prevale: “Quanti panini dovrò vendere?”. Saranno veramente tanti prima di ritrovare almeno in parte quella serenità che oggi sembra essere un’utopia.
Tanti gli attestati di solidarietà ricevuti sui social, cuoricini e commenti che hanno indicato una vicinanza virtuale alla donna che ama il suo lavoro e che non può mollare. E oggi ha voluto concedere quelle immagini così forti per mostrare a tutti la realtà dei fatti, del dramma che la perseguita ogni istante del giorno e della notte. Non ha richieste Monni, “io mai ho chiesto qualcosa”, ma vuole precisare che non è proprio oro tutto quel che lucica: apparentemente la ripartenza con il suo nuovo mezzo potrebbe essere la fine dell’incubo e invece no, perché c’è ancora tanto da fare, da lavorare, anche interiormente, per superare il trauma e ritrovare la voglia di sorridere, ancora una volta.