Tzia Giuseppina spegne 100 candeline a Sinnai, l’elisir di lunga vita? “L’amore e poche medicine”

L’elisir di lunga vita per tzia Giuseppina: “Vivere con l’amore della famiglia, la fede e soprattutto poche medicine”. Il suo ricordo più vivo: “Cagliari dopo il bombardamento del ’43, sembrava arata da un trattore”


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Giornata di festa a Sinnai per il compleanno di Giuseppina Manca che ha spento oggi cento candeline. Una messa in forma privata, insieme a figli e nipoti, celebrata dal Parroco Don Alberto Pistolesi con la presenza del Sindaco Tarcisio Anedda e del vicepresidente del consiglio Walter Zucca.

Nasce a Maracalagonis il nove settembre 1920 da una coppia di ferrovieri, cinque i figli nati in altrettanti paesi della Sardegna per via del lavoro del marito, guardia forestale che ha seguito nei vari distaccamenti, per stabilizzarsi e trasferirsi a Sinnai nel 1980.

“Una vita dedicata alla famiglia, all’amato marito che ricorda ancora con commozione e ai figli” – dice Walter Zucca- ci ha raccontato due episodi salienti della sua vita: i bombardamenti su Cagliari del ’43 che visitò il giorno dopo descrivendo la città come se fosse stata arata da un trattore, e quando all’età di 15 anni trovò impiego come telegrafista all’ufficio postale di Nurri. Lavoro che abbandonò per amore dopo qualche mese, per seguire il marito che sposò a 19 anni.”

Inevitabile domanda di rito, qual è l’elisir della sua lunga vita? “Vivere con l’amore della famiglia, con la fede e sopratutto con poche medicine”.


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