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Abitano da anni in mezzo ai ratti e all’immondizia, senza servizi igienici, in un rudere fatiscente del paese: Angelico Melis, 48 anni, e Maria Francesca Urru, 46 anni, malata oncologica, lanciano un appello, un grido di aiuto affinché per loro sia disponibile al più presto un alloggio, promesso, e non ancora concesso. Una situazione difficile, al limite dell’immaginazione rispetto al periodo in cui viviamo: cumuli di spazzatura sono presenti ovunque, ratti enormi vivono con loro in quelle quattro mura sgretolate dove nemmeno un bagno è presente, o meglio, è completamente inagibile. Le urine vengono raccolte in bottiglie vuote di plastica, le stesse che mesi fa sono state posizionate tutte in fila nei pressi del Comune, “per protesta” afferma l’uomo, che a settembre dovrà comparire in tribunale proprio per questa singolare esposizione della sua disperazione. “Spero di non finire in prigione, l’ho fatto perché è difficilissimo vivere così. Chiedo scusa alla popolazione, ma è tanta la disperazione”. Una vita difficile, una grave depressione e ora l’abisso: ma la voglia di una vita dignitosa c’è, eccome. Angelico vive con la sua compagna che lotta contro il cancro, dormono in un letto “che è pieno di colla per topi perché questi sono ovunque”. Impossibile anche cucinare per loro, “mangiamo soprattutto insaccati, cibi già pronti” e non mancano le offerte da parte di chi cerca di aiutare la coppia. “Ho fatto richiesta di una casa, dovrebbe essere pronta tra non molto, non so di preciso, intanto attendiamo che la situazione si sbocchi, sono diversi anni che viviamo così”. Un aiuto concreto per queste due persone che in passato hanno dovuto scavalcare mille ostacoli, un supporto non solo economico bensì sociale è quello che necessitano. Una situazione che ben conoscono le istituzioni e alle quali viene chiesta una risoluzione tempestiva al fine di permettere alla coppia una vita normale, lontana da quel tugurio dove oggi trascorrono le giornate. Prima della depressione Angelico Melis lavorava come manovale, ha infatti cercato di aggiustare quel che poteva con le sue mani ma è solo una goccia nell’oceano rispetto alla manutenzione che ci sarebbe da fare. Nonostante tutto, secchio, straccio, scopa e paletta sono sempre a portata di mano: “Cerco di disinfettare il più possibile ma non è mai abbastanza”.