Con i suoi ventimila abitanti Sestu costituisce, oggi, uno degli aggregati demografici più complessi e di difficile interpretazione fra i centri abitati della Sardegna.
Le caratteristiche attuali della popolazione del Comune sono influenzate dalla sua contiguità con Cagliari e gli altri comuni della cintura metropolitana, cioè l’area regionale a maggiore tensione demografica sia per ciò che concerne lo sviluppo della popolazione, sia per l’intensità dei fenomeni di movimento migratorio e naturale della popolazione stessa.
Questa “dinamicità” si inserisce nel contesto di un territorio storicamente dedito all’agricoltura ed economicamente e tradizionalmente proiettato verso le campagne del Campidano.
Lo straordinario sviluppo demografico che Sestu ha sperimentato negli ultimi venti anni, ha contribuito a cambiare repentinamente quindi un intero paese, le sue tradizioni, le sue interazioni sociali e le caratteristiche economiche.
Sestu è passata velocemente dall’essere un consueto comune del campidano ad un centro satellite del capoluogo, che può vantare una importante zona commerciale ed essere considerato un rifugio per nuovi e giovani nuclei familiari alla ricerca di alloggi più economici, spaziosi, e spesso qualitativamente migliori. Questo studio è stato condotto a partire dalla base dati dell’Archivio Anagrafico Comunale. Analizzare direttamente le informazioni presenti nell’Anagrafe Comunale, infatti, permette di approfondire i fenomeni demografici con un dettaglio ed una flessibilità che non sempre i dati Istat ci permettono di ottenere.
Si è potuto quindi osservare la situazione demografica di Sestu nella sua interezza e totalità, e questo studio è paragonabile ad una ipotetica fotografia scattata il 9 aprile 2013, la data precisa dell’estrazione dei dati dall’Archivio, all’intera popolazione del Comune.
Sono state esaminate tutte le grandezze demografiche deducibili dalle informazioni sugli abitanti iscritti all’anagrafe con le loro caratteristiche di base (sesso, età, stato civile nazionalità ecc). Gli individui poi risultano anche aggregati in famiglie, e proprio sulla dimensione familiare questo lavoro ha potuto offrire un interessante approfondimento, riuscendo a individuare le famiglie non solo per numero di componenti ed età dell’intestatario della scheda, ma anche le diverse tipologie sociologiche degli aggregati familiari.
Infine, seguendo i principi Open Data, i dati alla base di questo studio vengono messi a disposizione in forma aggregata a chiunque abbia interesse nel redistribuirli e riutilizzarli.