“Anche in questi giorni in cui la pioggia ha ulteriormente peggiorato le condizioni di percorribilità del tratto di strada fangosa che porta al rifugio, ci ha comunque assicurato il rifornimento d’acqua”. Un rifugio nelle campagne del paese dove le volontarie del Randagino da, decenni, si occupano dei quattro zampe meno fortunati, quelli abbandonati o maltrattati e che, grazie alle braccia instancabili di chi si prodiga per loro, vivono senza alcuna mancanza. Coccole, cibo, spazio dove correre sono all’ordine del giorno, come l’acqua, grazie alla protezione civile locale che, con le autobotti, riforniscono anche i depositi del rifugio. Non ferma l’operato nemmeno il brutto tempo e la strada dissestata, piena di pozzanghere e buche e la ricompensa, al loro arrivo, è garantita: code in movimento, una accoglienza da star, senza parlare gli ospiti del rifugio fanno ben capire, però, la riconoscenza verso chi fa del bene. Scattano i ringraziamenti pubblici, allora, per chi collabora al benessere animale, l’unione fa la forza, e, una volta che i serbatoi sono pieni, impossibile non fermarsi 5 minuti per giocare con quei randagi, che vivono come pascià, in quella comunità diventata un’oasi per i birbanti pelosi e pieni di amore da dare.