Sergio Cera, 49 anni di Carbonia, gestisce un ristorante che va avanti da tre generazioni. Ai microfoni di Radio Casteddu spiega: “Fateci lavorare”.
“Noi stiamo facendo una sorta di protesta pacifica dove invitiamo ad aprire le nostre attività al più presto perché da venerdì scorso, da quando ci hanno decretato regione arancione, abbiamo dovuto chiudere improvvisamente le nostre strutture. Dall’oggi al domani non possiamo effettuare nessun servizio se non l’asporto. Dopo aver effettuato un periodo di chiusura tra Natale e l’epifania adesso per noi questa è una mazzata che non ha un gran senso: chiediamo semplicemente di poter riaprire mezzogiorno e sera fino all’ora del coprifuoco bar, ristoranti, pizzerie e palestre perché comunque sia se riusciamo a contingentare gli ingressi pensiamo che non ci sia nessun pericolo di trasmissione del covid, anche perché nella grossa distribuzione, nei centri commerciali, transitano quotidianamente migliaia di persone senza pressoché nessun controllo e, in mezzo gli scaffali, indossando soltanto la mascherina. La nostra protesta per ora è che le nostre strutture sono aperte per l’asporto, se viene un cliente noi facciamo presente che, se si dovesse sedere, verrebbe sanzionato e che con il servizio d’asporto noi non paghiamo neanche le spese. La nostra protesta diventerà più aspra se nessuno ci verrà incontro. Saremo i primi a osservare le regole come abbiamo fatto questa estate, ci devono dare il diritto di lavorare perché l’azienda deve rimanere in piedi. Se si adottano le misure che ci impone il governo e facciamo rispettare tutte le regole, all’interno di una struttura con ingresso contingentato il contagio è pari a zero.
Da noi lavorano mediamente 4 persone, la cassa integrazione ai dipendenti non arriva regolarmente e gli aiuti che ci hanno dato non sono minimamente equiparati a quello che avremmo potuto produrre in questo periodo.
Non chiediamo aiuti, anche perché arrivano molto tardi, ma chiediamo di poter lavorare, in sicurezza, rispettando il coprifuoco ma di poter aprire a pranzo e a cena”.
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