Sentinelle in piedi, scatta la contromanifestazione al Bastione. “Domani sabato 11 luglio alle 19.00 ci sarà una manifestazione delle Sentinelle in Piedi al Bastione Saint Remy.
Abbiamo quindi pensato, nonostante il poco preavviso, di organizzare un contro sit-in di protesta alla manifestazione. E ovviamente lo faremo a modo nostro: con tanta musica, tanti colori e tanta allegria.
Nessun insulto e nessuna violenza contro chi ci odia. Combattiamo l’odio con l’amore”.
L’appuntamento è per domani al Bastione Saint Remy alle 18.55.
“Ricordatevi di portare una mascherina e di rispettare il distanziamento sociale” .
“Perché la faranno?”, si legge nel comunicato diffusa sui social, “perché ritengono liberticida la legge che condanna l’omobitransfobia.
Gli organizzatori dichiarano che vogliono “dire no all’istituzione di un nuovo reato, quello di omotransfobia, appunto, che non viene definito dal legislatore, lasciando così enormi spazi a interpretazioni e derive liberticide che colpiranno tutti coloro che si esprimeranno pubblicamente in modo non allineato al mainstream”.
Peccato che il Parlamento non stia istituendo nessun nuovo reato. Il Disegno di Legge contro la misoginia e l’omotransfobia verranno modificati gli articoli 604 bis e ter del codice penale, includendo “il genere, l’orientamento sessuale e l’identità di genere” nella struttura dei reati fondati su motivi razziali e religiosi, intervenendo a tutela delle persone LGBT+ e punendo chi istiga a commettere, o commette, atti di discriminazione, violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere (art. 604 bis, lett. a) e b) c.p.).
Resta opportunamente escluso il reato di propaganda a sfondo omotransfobico (non essendo stata modificata la prima parte della lettera a) dell’art. 604, bis del codice penale), senza limitare la libera manifestazione del pensiero, tutelata peraltro dall’art. 21 della nostra Costituzione.
La legge in discussione quindi non introduce nessun nuovo reato ma punisce maggiormente la violenza e l’istigazione alla violenza basata su motivazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere che verranno considerate aggravanti così come già succede per le violenze per motivazioni razziali”.










