A dirla tutta, quei palazzi popolari a S.Elia, tra le piazze Demuro, Falchi e Lao Silesu, che si affacciano sulla borgata fronte stadio, non sono mai stati un bel biglietto da visita, sia per chi ci abita da almeno 40 anni e sia per chi passa in quella zona.
SITUAZIONE DA TERZO MONDO. C’è poi anche un altro argomento, la demolizione di quei “mostri in cemento armato” che ha creato il panico generale nel rione, notizia di cui Cagliari Online ha già dato risalto. E c’è l’altra faccia della medaglia, un rovescio che fa storcere il naso a chiunque: sotto le abitazioni, tra i cortili condominiali curati dagli stessi residenti, ci sono “strade” sterrate che si trasformano in paludi con fango in inverno e polvere d’estate: che dire poi delle carcasse d’auto e dei rifiuti sparsi dappertutto, una situazione da terzo mondo. Poi c’è Area, che dal canto suo, come ente regionale competente, cerca di rimediare allo sfacelo delle facciate come meglio può (con brandelli di muro pericolanti), con autoscale e le squadre di operai che di fatto sono al lavoro su alcuni appartamenti popolari con il rifacimento dei bagni e la riqualificazione delle quattro mura abitate da ciascun nucleo familiare. Tutt’attorno agli edifici però il degrado e l’abbandono sono una consuetudine con cui si convive da anni, troppi anni. Immancabili transenne e trappole che da anni fanno bella mostra come icone della vergogna, ma c’è la gente che qui a S.Elia questi problemi li fa notare e li denuncia alle Istituzioni da tempi memorabili.
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