
Ha lottato sino all’ultimo, contando totalmente sull’aiuto del marito e dei figli e sulle preghiere dei suoi tanti alunni e colleghi. Ma, alla fine, quel tumore che era comparso nella sua vita ha avuto la meglio. Il mondo della scuola sarda perde una delle prof di matematica più conosciute: è morta, al Brotzu, a 54 anni, Roberta Incani. Nata a Solarussa, era diventata a tutti gli effetti una cagliaritana doc. I primi anni al liceo linguistico Segni di via Oristano a Cagliari (oggi non esiste più, al suo posto c’è un hotel), la sfida di far piacere la matematica a chi sognava un futuro a Londra, Parigi o Berlino sfruttando la conoscenza delle lingue straniere. Poi Muravera, e da un post di anni il liceo scientifico Pitagora a Selargius. Cattedra di matematica, ufficialmente in ruolo in quel mondo, la scuola, che aveva sempre definito “magico e fantastico”, nelle lunghe chiacchierate con i suoi colleghi. Nell’istituto selargino era diventata, ben presto, una delle docenti più apprezzate e stimate dagli alunni. Due anni fa la comparsa del male: come racconta chi la conosceva da tanto tempo, Roberta Incani si è curata sin da subito, ma la progressione del male è stata troppo rapida e devastante. Lascia il marito, Davide Caredda, e due figli, Francesco e Marta, ancora minorenne.
La sua amata cattedra l’aveva dovuta lasciare poco prima dell’inizio del penultimo anno scolastico. Dal dirigente scolastico ai colleghi, dagli alunni al personale interno del Pitagora, tutti speravano di poterla rivedere, quanto prima, varcare l’ingresso di via Primo Maggio. Così, purtroppo, non è stato. Domani, alle 12, in tutta la scuola si osserverà un minuto di silenzio per la sua prematura scomparsa. Tra i tanti che la ricordano anche la sua collega Viviana Puxeddu, insegnante di francese, con la quale ha condiviso i tanti anni al Segni e tra le poche che erano rimaste in contatto con lei sino agli ultimi giorni: “Ha lottato davvero sino all’ultimo, sempre con la consapevolezza che non sarebbe stato semplice. È stata lei a decidere di lasciare, tutti speravamo solo temporaneamente, il mondo dell’insegnamento, per pensare solo a curarsi per sconfiggere il tumore. Per me è stata un’amica immensa, sempre presente, capace di trovare una soluzione a tutto, pronta ad alleggerire qualsiasi peso, a sdrammatizzare qualunque problema per renderlo meno spaventoso e più risolvibile. La ritroverò nella mia mente con la sua risata inconfondibile. Ora è libera ed è sei ovunque voglia essere. Ciao Roby”. Il funerale sarà domani, dieci maggio, alle 15, nella chiesa della Madonna della Strada a Cagliari.