Non si placano le proteste inerenti al servizio della mensa nelle scuole cittadine: è di pochi giorni fa la notizia che i pasti consumati tra una lezione e l’altra non avranno inizio il 2 ottobre come annunciato, “la comunicazione ricevuta non contiene ulteriori indicazioni relativamente alla tempistica di attivazione del servizio,
si ricorda all’utenza interessata che il servizio è gestito dal Comune e pertanto l’Ufficio scrivente non è in possesso di altre notizie” comunicano gli istituti interessati e tra i genitori i malumori sono sempre più accesi. “Ogni anno la stessa storia, la mensa scolastica non parte mai correttamente, ogni anno il problema si ripete e noi genitori tremiamo quando arriva l’ultima settimana di settembre perché naturalmente prima non si sa nulla. Ma il nostro sindaco Gigi Concu lo sa che se un genitore sceglie di mandare i propri figli tutto il giorno a scuola evidentemente c’è un problema di organizzazione? Sa che noi genitori che lavoriamo siamo costretti a chiedere permessi a lavoro che possono anche esserci negati? E che spesso non abbiamo nonni disponibili che facciano le nostre veci? Bisogna per forza aspettare l’inizio dell’anno scolastico per risolvere i problemi?”. Una situazione complicata per coloro che devono trovare il modo di far combaciare impegni lavorativi con quelli familiari e che, spesso, devono rinunciare a ore di lavoro per prendere i figli da scuola, evento che non accade quando impegnati con la mensa scolastica. La problematica nasce dal cambio di società, con l’entrata in campo della Your Way catering srl, che non soddisfa i cinquanta addetti alle mense scolastiche di Selargius, che hanno deciso di scendere in piazza ad anno scolastico iniziato e protestare. Una settimana fa, supportati da Cgil, Cisl e Uil, i lavoratori hanno chiesto “la garanzia degli stessi trattamenti, anche economici, del passato, cioè della vecchia azienda”, ha espresso Silvia Dessì della Uil. “Tutto il personale venga assorbito alle stesse condizioni, l’appalto non è stato minimamente modificato”. Non ci sarebbe quindi nessun tipo di accordo o intesa tra amministrazione comunale, società e lavoratori.
“Le norme sono chiare e vanno rispettate”.











