“Se non parla si accollerà lui le colpe”. Nadia Calvia non fa sconti a suo cugino Giovannino Pinna, dopo aver saputo che si è avvalso della facoltà di non rispondere all’interrogatorio fissato per oggi nella caserma dei carabinieri di Porto Torres. Non è la prima volta che Nadia con le sue dichiarazioni chiama in causa suo cugino, invitandolo a raccontare cosa è successo quella notte di aprile che nasconde ancora molti misteri e troppe domande senza risposte.
Ma Giovannino non ha mai detto nulla. Il suo avvocato, Luca Barrocu, dice che è ancora troppo provato fisicamente ed emotivamente, e dunque non in grado di sostenere un interrogatorio. E’ accusato di omicidio colposo e naufragio colposo, e di furto di barca. In caserma è arrivato zoppicante, appoggiandosi alle stampelle per camminare e, secondo quanto riferisce il suo avvocato Luca Barrocu è ancora molto provato fisicamente ed emotivamente. “Sta terminando il ciclo delle cure prescrittegli e attendiamo gli sviluppi sotto questo punto di vista”, ha detto il suo legale prima dell’ingresso nella caserma.
Ad aver insospettito gli inquirenti sono i segni di violenza trovati e rilevati dall’autopsia sul corpo di Davide: dovuti a un’aggressione, probabilmente, perché poco compatibili con l’annegamento. Anzi, sarebbe stato proprio il pestaggio subito da Davide a causarne poi l’annegamento.










