
Dodici in tutto i tifosi rossoblù identificati e denunciati dalla Digos dopo gli scontri del 12 gennaio scorso, al termine della partita Cagliari-Juventus giocata al Sant’Elia. Per i dodici ragazzi, che hanno un’età media di 25 anni e tutti di Cagliari e hinterland, é scattato il Daspo che vieta l’accesso allo stadio dai quattro ai due anni. “Ora le indagini proseguono – ha spiegato oggi in una conferenza stampa il dirigente della Digos, Alfonso Polverino – per identificare gli altri ultras coinvolti, in tutto circa settanta”.
L’episodio risale al 12 gennaio. Dopo la partita Cagliari-Juventus, disputata in tutta tranquillità, un gruppo di settanta ultras rossoblù si sono diretti verso il settore ospiti, ma bloccati dalle forze dell’ordine hanno rotto una parte di marciapiede per procurarsi pezzi di cemento da lanciare agli agenti. La sassaiola era stata bloccata subito dal lancio dei lacrimogeni da parte della polizia. Ora, dopo aver esaminato i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza, dodici di questi ragazzi sono stati identificati e denunciati alle autorità giudiziarie per atti di violenza. “La maggior parte di loro sono dei recidivi – ha aggiunto il dirigente Polverino – con precedenti per violenza in ambito sportivo”. Per loro si prospetta uno stop alle stadio per quattro anni, per gli altri, su cui non risulta nessun Daspo, l’ingresso alle partite in casa del Cagliari sarà interdetto per due anni.