“Schiacciata dalle porte scorrevoli di un negozio a Sestu, niente risarcimento: andrò dal giudice”

Lo shopping termina con un ricovero all’ospedale per Maria Carmela Marongiu, disabile 62enne: “Ho fratture varie, problemi seri alla mascella e uno scollamento parziale della retina dell’occhio sinistro”. L’attività commerciale nega qualunque colpa o responsabilità e il legale della donna, Ignazio Ballai, promette battaglia: “Farò valere le sue ragioni in sede civile”


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Una richiesta di risarcimento danni per essere rimasta “intrappolata nella morsa delle porte scorrevoli” di un negozio di Sestu. A formularla, tramite il suo legale Ignazio Ballai, è stata Maria Carmela Marongiu. Sessantadue anni, residente a Sestu, disabile, spera di ottenere giustizia. Il fatto, carte alla mano, avviene l’11 aprile 2022. La donna, insieme alla figlia, stava uscendo dall’attività commerciale quando le due ante di vetro della porta, azionata tramite dei sensori, l’ha schiacciata. A corredo c’è anche la testimonianza della figlia: Maria Carmela Marongiu “si è accasciata sulla mia spalla. Aveva gli occhi chiusi e piangeva dal dolore. I commessi hanno deciso di far intervenire un’ambulanza, arrivata dopo circa mezz’ora, che l’ha trasportata in codice giallo al Brotzu”. I danni? “Alla mascella, alla retina dell’occhio sinistro più alcune fratture alle costole”, racconta, a Casteddu Online, la donna. “Ancora oggi ho dolori e problemi alla vista. Ho già speso molti soldi per controlli e visite mediche, le porte scorrevoli avevano colpito anche il mio braccio sinistro dove, da tanto tempo, ho una protesi”. L’avvocato Ballai ha spedito una lettera ufficiale, con richiesta di risarcimento danni, datata 9 maggio 2022, alla Allianz assicurazioni, “al fine di non dover attivare la relativa procedura giudiziaria”.
La risposta della proprietà del negozio, tutelata dall’avvocato Andrea Dedoni, non è stata favorevole: “È stato spiegato che non c’è nessuna responsabilità del punto vendita”. Una versione, quindi, totalmente opposta a quella raccontata e messa nero su bianco dalla sessantaduenne. Che è pronta a continuare a dare battaglia, assistita dal suo legale: “Farò valere le ragioni della mia assistita in sede civile”. Lì, a supporto della donna, ci saranno anche i vari referti medici legati a visite e controlli effettuati nelle settimane e nei mesi successivi all’incidente capitato nel negozio.


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