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Sarroch, paese Medioevo del dire e del fare. Il gruppo di minoranza ‘Impàri’, guidato dal consigliere Attilio Buonomo, parte all’attacco dell’amministrazione condotta dal sindaco Salvatore Mattana, accusata di un immobilismo in cui “tutto è fermo, tutto tace, sembra quasi anestetizzato”. Una “regressione totale”, nelle parole di Buonomo.
Secondo quanto riportato in un volantino divulgato oggi dal gruppo, la cittadina delle ciminiere sarebbe sempre più sporca, non ripulita neppure in occasione del passaggio di Sant’Efisio. Piazze e strade in uno stato penoso, cunette piene di erbacce, pozzetti, canali e fiumi che straripano al minimo segnale di maltempo, e questo perché “chi di dovere” sarebbe completamente assente e avrebbe dimostrato finora di non essere in grado di controllare il territorio. “E intanto nei giornali si leggono i soliti articoli e le solite scuse…mentre noi consiglieri esigiamo risposte serie, perché non è vergognoso ammettere i propri errori, ma il modo in cui si sta gestendo la cosa pubblica”, afferma la nota.
E ancora strutture comunali al cui interno piove, strutture scolastiche prive di manutenzione, ma anche totale assenza di eventi culturali. “Quest’anno la caccia al tesoro è stata replicata quattro volte…non ci sono più idee oppure chi ha voglia di dare non viene supportato? Troppi figli e figliastri”, recita il volantino. “Mentre un tempo – ricorda Buonomo – a Sarroch c’era un fermento di iniziative culturali di ogni genere”.
Sotto la lente d’ingrandimento anche il sito internet del Comune, reputato non abbastanza efficiente né al servizio del cittadino, e l’assenza di un servizio wi-fi gratuito. Mancherebbero un ecocentro e una raccolta dei rifiuti moderna e adeguata alle esigenze.
“Ma ormai è palese che a chi muove i fili della nostra Giunta Comunale tutto ciò non interessa”, scrivono i consiglieri di Impàri, che lanciano infine l’allarme sul problema del lavoro: “Urge scongiurare che giovani e meno giovani si trasferiscano altrove, diffondendo una pubblicità sempre peggiore per Sarroch, che andrebbe ad aggiungersi alle già ben note problematiche legate alla presenza industriale”.