“Sardegna verso la zona arancione, ma se in un market sardo spuntano dieci positivi…”

Terza settimana di zona rossa, si vedono i risultati di queste restrizioni? Giuseppe Chessa, presidente dell’Ordine dei medici, interviene a Radio CASTEDDU


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Terza settimana di zona rossa, si vedono i risultati di queste restrizioni? Giuseppe Chessa, presidente dell’Ordine dei medici, a Radio CASTEDDU: “Ho ancora in mente l’immagine di un anno fa di un elicottero dei carabinieri che volava sulla spiaggia del Poetto per scoraggiare un unico personaggio che camminava sul bagnasciuga: eravamo in zona rossa e non si poteva andare. Ho visto le immagini di domenica e ho notato una differenza abissale: la verità è che sono stanchi di questa situazione però purtroppo questo non aiuta per diminuire il tasso di contagi della Sardegna che è il doppio di quello del resto d’Italia. E dati sono di oggi. A Olbia, per esempio, un medico di medicina generale, che era al supermercato, ha riconosciuto tra le persone che erano all’interno un suo paziente che era sicuramente positivo. Lui ha fatto dare la comunicazione alla cassa e ha chiesto che la persona positiva si presentasse. Si sono presentati in 10. Quindi si capisce che chi è positivo non sta a casa e va in giro, eppure, essendo asintomatico, dovrebbe stare in casa e questo circolo purtroppo non riusciamo a tagliarlo. 
L’unica possibilità è vaccinare: per i vaccini c’è stata una svolta, sono aumentati anche gli hub e sono cominciate  le vaccinazioni a domicilio da parte dei medici di famiglia e c’è la possibilità, anche per le categorie fragili, di prenotarsi attraverso il sito di Poste Italiane. Entro la prima settimana di maggio dovrebbe essere chiusa la vaccinazione degli ultraottantenni: insomma siamo ad un punto di svolta perché poi si passerà alla vaccinazione della popolazione in generale non appena si sarà chiuso il capitolo dei pazienti fragili. 
Prolungare il coprifuoco di un’ora? Secondo me cambierà ben poco. È anche ovvio che se c’è un’ora in più, qualcosa in più potrebbe esserci però, a questo punto, non è certo quello che farà la differenza. 
Quindi secondo me, calcolando costi-benefici io direi che se c’è la possibilità anche di far lavorare le attività economiche, che sono alla canna del gas, quindi perché no. 
Sono comunque ottimista, dovremmo passare in arancione e se i numeri ci danno ragione, dopo una settimana si potrà passare in zona gialla”. 
Risentite qui l’intervista del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu 
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