Dopo la sanità privata, la sanità pubblica. Tutti in piazza al fianco dei Sindaci: ANCI, medici, operatori sanitari, sindacati, pazienti, insomma l’intera Sardegna che chiede una riforma sanitaria che sia davvero per la qualità dei servizi sanitari: La rivendica insieme a loro anche la consigliera regionale Alessandra Zedda di Fi: “Siamo per il decentramento territoriale equo ed efficiente nel rispetto del bisogno e della salute e non secondo logiche clientelari, tagli nell’interesse di pochi! Giunta Pigliaru destati! A chiederlo non è solo la minoranza, Forza Italia, ma la Sardegna”.
Anche Guido Sarritzu, Segretario Territoriale UIL FPL, non ci sta e denuncia: “La politica dei tagli della sanità sarda è arrivata al limite. La protesta odierna dei sindacati non fa altro che evidenziare ulteriormente come la situazione sia allo sbando.
Manca il confronto, una politica sanitaria fatta di riduzioni di posti letto, di personale e il sostanziale depotenziamento degli ospedali sta portando la sanità in uno stato di emergenza e caos con il rischio di ripercussioni negative sull’assistenza.
Aumenta il disavanzo sanitario con i lavoratori da oltre sette anni senza rinnovo contrattuale e con gli stipendi più bassi d’Italia. Aumentano le clientele a discapito delle professionalità. Se poi pensiamo alle difficoltà della sanita privata, abbiamo il quadro completo”.













