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Rincara la dose il consigliere regionale leghista Dario Giagoni: ““Accettiamo la sentenza, ma non ne condividiamo il contenuto! Siamo, comunque a prescindere dal risultato finale, orgogliosi di come la Regione Sardegna abbia cercato di far valere le sue ragioni in contrapposizione a uno Stato centrale sin troppo spesso sordo alle nostre richieste e che, soprattutto nell’ultimo periodo, ha assunto più le sembianze di un padre padrone prediligendo le imposizioni calate dall’alto piuttosto che il dialogo con le regioni.
Spero vivamente, che l’esecutivo dia ascolto agli appelli mossi su più fronti che domandano, quanto meno, una rivalutazione sulle modalità di classificazione delle regioni, nonché i criteri di valutazione.
Il destino di un intero popolo non può dipendere da algoritmi, per lo più elaborato con sistemi automatici, da riferirsi a un periodo temporale ben differente rispetto a quello di effettiva applicazione delle restrizioni!
Pur capendo il momento difficile che stiamo attraversando, rimane inconcepibile che a ormai un’anno dall’inizio della pandemia l’unica soluzione sia quello di proseguire con questo assurdo valzer di aperture/chiusure. Dietro ogni impresa vi sono persone in carne e ossa con esigenze e scadenze che da Roma sembrano ignorare sempre più!“